• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di

su Grillo e Hitler: il vero problema è ciò che la gente vuol sentirsi dire


Vedi tutti i commenti di questo articolo

6 marzo 2013 20:06

Grilleide >

Da mesi la morsa della crisi stava strozzando il paese quando l’austerità dettata dal governo dei “tecnici” ha spento anche la speranza.
Così è partita l’ascesa del M5S.
Dall’alto di un proscenio è stato facile intercettare la frustrazione e spargere benzina sulla rabbia che montava. Ancor più facile è stato additare le nefandezze di una certa classe dirigente.

Adesso Grillo profetizza che con l’estate si vedrà la fine dei vecchi partiti e che entro un anno il “sistema paese” arriverà al collasso.
Intanto sta al balcone a guardare l’incendio che divampa.
Gli serve altro tempo.
Non solo per “rodare” il suo manipolo di parlamentari, ma soprattutto per “validare” on line un programma di governo che non prefiguri (come ora) un disavanzo da 70 miliardi.

Grillo proclama che la sua è una “rivoluzione di civiltà”.
Basta “sparare” battute aspettando che la tensione sociale cresca fino ad esplodere?
Basta “sfidare” i partiti a rinunciare ai rimborsi elettorali che il suo Movimento non può incassare non avendo uno Statuto?

C’è di più.
La storia narra di “giullari” diventati famosi per la capacità di irridere i potenti e snidare i loro intrallazzi. Non c’è “comico”, né attore o autore di satira politica, che abbia mai pensato di porsi alla testa di un movimento di riscossa popolare.

In pratica.
Il topo non sfiderebbe mai il gatto solo per dimostrare di essere più furbo.
Si può biasimare il “politico” e dargli del “comico” (o di peggio), ma non ha senso fare il contrario.
Un “politico” si misura dalla sua capacità di trovare soluzioni “concrete” e risolvere i problemi reali.
Solo coerenza e responsabilità possono dare la direzione per un Ritorno alla metà


Vedi la discussione






Palmares