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Commento di Kocis

su A proposito di scioperi in Italia


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Kocis 2 marzo 2009 23:30
 Gentile “Mjac”,
 
per rispetto della sua dichiarata riservatezza personale non entro nel merito della parte finale del suo ultimo scritto. Suppongo che sia una vicenda tribolata, esposta in maniera molto enigmatica.
Farne luce” forse sarebbe utile”. Però…è una sua diretta storia. A lei il responso se sciogliere il “nodo”.
Nel merito della questione da lei posta: “ la regolamentazione del diritto di sciopero”, pur constatata la “ricalibrazione” delle sue ulteriori valutazioni, aggiungo, però, in maniera netta, che non c’è proprio nulla da revisionare.
 
Nel nostro Paese la partecipazione allo sciopero è un inviolabile diritto individuale. Diritto di Libertà, riconquistato duramente, con il sacrificio di tanti uomini e donne, dato che in un non lontano passato era stato violentemente eliminato dalla dittatura fascista.
 
L’esercizio di questo elementare diritto civile ha permesso in tutti i paesi socialmente più “progressisti” l’acquisizione di importanti avanzamenti. Non faccio esempi. Sarebbe lungo l’elenco. Ogni persona avveduta, non in malafede o invischiata in nefandi pregiudizi ideologici, è perfettamente in grado di capire. Certo, in Italia, ormai da tempo hanno messo in moto la macchine del ritorno all’indietro, su molte cose.
 
Questo diritto, proprio in virtù dei fondanti riferimenti posti dalla Costituzione nella realizzazione dell’Italia repubblicana, è già di fatto regolamentato: dalle normative vigenti e , in particolare, dal supremo sentimento di autosalvaguardia dei cittadini-lavoratori che per ovvie ed elementari ragioni non intendono sacrificare parti importanti del proprio reddito mensile per gioco o vanità.
 
Chi pensa diversamente nella stragrande maggioranza dei casi vive di “rendita”.
 
Dovrebbero, invece, essere garantiti i diritti di reale rappresentanza nei luoghi di lavoro. Per ponderare il reale peso, pur tenendo in conto la disgregazione contrattuale dei “mestieri” imposta dalle parti imprenditoriali.
 
In troppi, oggi, in Italia, sul piano sindacalmente organizzato, millantano credito.
E, poi, i nostri novelli governanti “ci bagnano il pane”, specializzandosi a cercare gli “amici” di turno..
 
Gentile signore, un dato è certo. Le destre , oggi in auge In Italia nelle leve di comando, rispolverano, pur ammantato di una presunta modernità, il loro antico mestiere , sempre valido in tutti i contesti internazionali” finalizzato a contrastare, con tutti i mezzi, i diritti dei lavoratori, a partire dall’uso dell’unico strumento Loro disponibile: lo sciopero.
 
Di fatti, le organizzazioni imprenditoriali italiane, appena fiutato il messaggio…..nominalmente detto sui trasporti,si ci lanciano a pesce. La vogliono tutti la limitazione del diritto di sciopero. Forse, in parecchi,vorrebbero tornare agli antichi Loro “anni belli”……….” Sapesse contessa, hanno fatto un sciopero nella fabbrica di A… quei quattro ignoranti”.

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