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Commento di Sara Pulvirenti

su Ecco perché il mattone in Italia non è mai in crisi: intervista a Roberto Sinibaldi


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Sara Pulvirenti Sara Pulvirenti 23 luglio 2012 16:44

Il Dott. Sinibaldi ha tempestivamente risposto. Inserisco di seguito il suo virgolettato, incentrato soprattutto sulla situazione romana:

"Sig. Paolo, ho avuto modo di leggere il suo commento e non posso che ribadire la natura provocatoria del titolo, così come anticipato dalla Dott.ssa Pulvirenti. Ha ragione lei..anche il mercato del mattone è in crisi. Ed i motivi sono sotto gli occhi di tutti.
Ormai infatti sembra saltato il rapporto tra nuove costruzioni e abitanti. A Roma ad esempio negli ultimi anni si è costruito più per esigenze immobiliari, per valorizzare terreni trasformati in nuovi quartieri, piuttosto che per l’esigenza di residenzialità degli abitanti. Infatti a fronte di milioni di metri cubi di nuove case, la Capitale perde abitanti da almeno una ventina d’anni. Le nuove costruzioni rimangono vuote, anche perché lontanissime e mal collegate ai luoghi dove esistono dei servizi. Nel contempo assicuravano però ai costruttori crediti e disponibilità bancarie per ulteriori investimenti. La parabola discendente della nostra economia non assicura neanche più questo e quindi oggi il meccanismo si è inceppato.
Ciò che resta sono praterie di nuove case invendute, una stretta creditizia che ha fermato il mercato, una perdurante inaccessibilità allo stesso mercato della casa per vasti settori della società, la dissipazione di migliaia di ettari di ex campagna e il lutto sociale di intere porzioni di meno abbienti costretti a un pendolarismo devastante che sposta sempre più al di fuori della città i luoghi della residenza, in genere dequalificati alla sola possibilità di residenza notturna, insomma dei dormitori.

Il modello prevalente dei nostri Prg si è attestato quasi sempre, per le nuove espansioni, su una città estesa, costosissima per i costi economici dei servizi a rete e incompiuta anche per le esigenze più elementari di una accettabile socialità.

Le leggi ci sono, basterebbe imporre – anche a Roma – che prima di costruire si realizzino i servizi, ovvio vero? Eppure finora praticamente non si è mai fatto. Cordialità."


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