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Commento di

su Dai Cristiani agli intoccabili: un'idea comune?


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25 febbraio 2012 03:15

La teologia del battesimo non si può ridurre ad una paginetta, ma nemmeno interpretare liberamente come si crede. Il peccato del neonato è diverso da quello dell’adulto proprio perché è originale. Lo dici tu, ma è la stessa cosa che ho detto anch’io: per i cristiani ogni nuovo nato è colpevole della colpa di Adamo, non capisco che cosa mi contesti. E’ quello che ho scritto.

Chi scrisse la storia di Adamo ed Eva (su ispirazione di nessuno per quello che credo io), trovò semplicemente il mito sumero di Enki e Ninhursag ampliato e integrato dalla figura del serpente preso dal mito di Gilgamesh e poi manipolato da chissà chi nel corso dei duemila anni di storia che separarono la mitologia sumera da quella ebraica. Scritto indubbiamente per affermare che la sofferenza (del duro lavoro o del parto) fanno parte della vita. Ma l’interpretazione cristiana non si limita a questo; procede invece nell’addebitare ad ogni neonato una “colpa”, che è cosa diversa dal prendere atto della sofferenza umana. Anzi si afferma che essa sofferenza deriva direttamente dalla colpa di aver volutamente trasgredito un esplicito divieto divino. L’uomo è colpevole quindi della sua stessa sofferenza. L’uomo è colpevole della dura vita umana. Dopo aver affermato questa poco generosa non-verità (l’uomo non è colpevole proprio di niente, la sofferenza esiste così come esiste il benessere o qualsiasi altro stato di natura che c’è per uomini, animali e piante) il cristianesimo ci parla della misericordia divina che “purifica” un bambino colpevole... di niente. Ma se il bambino per uno dei mille motivi noti non viene battezzato... che fine fa secondo Santa Madre Chiesa e il suo catechismo ? Extra Ecclesiam nulla salus. Nessuna salvezza per il neonato non battezzato, cioè non accolto nella Ecclesia. E la misericordia dove è finita ?


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