La teologia del battesimo non si può ridurre ad una
paginetta, ma nemmeno interpretare liberamente come si crede. Il peccato del
neonato è diverso da quello dell’adulto proprio perché è originale. Lo dici tu,
ma è la stessa cosa che ho detto anch’io: per i cristiani ogni nuovo nato è
colpevole della colpa di Adamo, non capisco che cosa mi contesti. E’ quello che
ho scritto.
Chi scrisse la storia di Adamo ed Eva (su ispirazione di
nessuno per quello che credo io), trovò semplicemente il mito sumero di Enki e
Ninhursag ampliato e integrato dalla figura del serpente preso dal mito di
Gilgamesh e poi manipolato da chissà chi nel corso dei duemila anni di storia che separarono
la mitologia sumera da quella ebraica. Scritto indubbiamente per affermare che
la sofferenza (del duro lavoro o del parto) fanno parte della vita. Ma l’interpretazione
cristiana non si limita a questo; procede invece nell’addebitare ad ogni
neonato una “colpa”, che è cosa diversa dal prendere atto della sofferenza
umana. Anzi si afferma che essa sofferenza deriva direttamente dalla colpa di
aver volutamente trasgredito un esplicito divieto divino. L’uomo è colpevole quindi
della sua stessa sofferenza. L’uomo è colpevole della dura vita umana. Dopo
aver affermato questa poco generosa non-verità (l’uomo non è colpevole proprio di
niente, la sofferenza esiste così come esiste il benessere o qualsiasi altro
stato di natura che c’è per uomini, animali e piante) il
cristianesimo ci parla della misericordia divina che “purifica” un bambino
colpevole... di niente. Ma se il bambino per uno dei mille motivi noti non
viene battezzato... che fine fa secondo Santa Madre Chiesa e il suo catechismo
? Extra Ecclesiam nulla salus. Nessuna salvezza per il neonato non battezzato,
cioè non accolto nella Ecclesia. E la misericordia dove è finita ?