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Commento di roberta zucchetti

su Eluana e io


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roberta zucchetti 12 febbraio 2009 15:16

Caro Fabrizio,
mia sorella Eugenia si era ammalata di sclerosi multipla a tredici anni e ha convissuto con la sua malattia per trentotto anni, perdendo man mano ogni facoltà. Negli ultimi venti anni, vedendola, poteva sembrare quello che si dice un vegetale. Non controllava più niente del suo corpo, era completamente paralizzata, non teneva diritta la testa, non poteva più parlare, non vedeva quasi niente.
Negli ultimi quindici anni veniva nutrita prima con un sondino dal naso, poi attraverso un piccolo foro nello stomaco. Non poteva neanche bere un cucchiaino di acqua, perché non riusciva a deglutire. . Ma capiva tutto, sentiva tutto. Ce ne accorgevamo quando si raccontava qualcosa di spiritoso, perché lei rideva con mezza bocca e le ridevano anche gli occhi. E quando le facevamo una domanda chiudeva un occhio per dire di sì.
Quando ancora poteva parlare, se vedeva qualcuno di noi triste, ci diceva: non fare così, la vita é meravigliosa.
Che differenza tra lei e Eluana? Il fatto che ancora era in grado di capire? Forse questo poteva costituire un aggravante, una sofferenza in più.
Sarebbe bastato toglierle il sondino, e le sue e le nostre sofferenze sarebbero finite. Nessuno di noi ci ha mai pensato e neanche ha pregato che il Signore se la prendesse, abbiamo sempre sperato e cercato di starle più vicino possibile. Ma é lei che ci ha dato e insegnato tanto.
E’ stato un grande dolore quando una mattina, nel sonno, il Signore ha voluto portarsela in cielo. Solo Lui sa qual é il momento giusto per ognuno di noi.
Ora quando penso a lei rivedo soltanto i suoi occhi ridenti colore del cielo.
Ciao, Fabrizio.
Roberta


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