E’ la seconda volta che leggendo un tuo articolo mi sembra di cogliere una vena poetica, non comune, nella moderna stesura di un testo informativo.
Premetto che non ho mai viaggiato per lavoro.
Mi è sembrato di sentire Frrr….“Signori , in carrozza, si parte” e via di corsa su per la scaletta, spingendo dinnanzi la valigia sul predellino.
Grazie per avermi stimolato questo sogno, anche se per molti pendolari, ormai è diventato solo un incubo.
Grazie comunque.
Un saluto
Mauro Bonaccorso