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Commento di

su Perché la pirateria non è un furto


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23 gennaio 2012 17:25

Sebbene mi trovi d’accordo nel riconoscere sia l’immaterialità del bene sia la necessità di ripensare il modo di considerare i beni immateriali, trovo l’articolo piuttosto confuso in quanto mischia ragionamenti su beni materiali a quelli sui beni immateriali, andando in definitiva contro le proprie stesse premesse. Non ultimo il fatto che la rete non è il target dei beni stessi ma solo un canale di transito: d’accordo nel non criminalizzarla in sè stessa ma, di fatto, tramite la rete viene commesso un crimine. Come non si colpevolizza la pistola che spara ma chi la tiene in mano, credo sia il caso di valutare il fatto che il bene in questione ha un "valore di mercato" (infatti in altri ambiti viene venduto) e che chi lo produce, affrontando anche costi e rischi, non ha dato il consenso alla sua libera distribuzione in rete. Ritengo quindi che parlare di libertà come forzatura sulla volontà altrui sia altamente improprio: anche qualora si produca materiale proprio e lo si devolva alla comunità non ci è data, nell’economia di mercato, la possibilità di decidere la destinazione d’uso di beni prodotti da altri. Da qui il crimine. Parimenti si potrebbe affermare che, poichè io non credo nella libertà altrui, allora ho il diritto di mettere tutti gli altri in cella... cosa che, fortunatamente non è: commetterei un crimine a mia volta.


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