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Commento di maurizio carena

su Elezioni regionali in Sardegna: "dovete votare lui, non me"


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maurizio carena 9 febbraio 2009 13:13

 Ero in uno dei chioschi del Poetto, seduto ad uno dei molti tavolini, aspettando il mio cappuccino, insieme ai primi avventori. La mattina era chiara e tiepida.
 Stavo distrattamente sfogliando qualche giornale quando, girandomi, lo vidi: era seduto a un tavolino centrale del bar, da solo, senza scorta. In seguito e’ stato raggiunto un’altra persona e sono rimasti per un po’ a chiacchierare.
Io ho l’orrore dei politicanti. Li considero dei delinquenti in doppio petto, la peggior specie.
 Ma lui, Renato Soru, avendo letto e visto cos’ha fatto, ho voluto, quasi involontariamente, guardarlo. Era la prima volta che lo vedevo in carne ed ossa. Non che me ne fregasse molto, ma volevo sapere che impressione ne avrei ricevuta.
 E, a distanza di anni, ricordo solo il suo completo scuro, e quel suo sguardo verso il mare, poco lontano da noi. Ricordo che aveva davanti giornali, cartelle e scartoffie varie, ma lui guardava il mare; ogni tanto muoveva brevemente il capo e poi tornava a fissare il mare. Mi sembrava un bambino che ci si trovasse davanti per la prima volta.
 Poi un soffio di vento mi ha ricordato che il mio tempo era finito; mi sono alzato e mi sono avviato verso l’uscita. Ma quell’immagine, il bambino di fronte al mare, e’ rimasta dentro di me. Indelebilmente. Forse a dimostrazione della mia stupida ingenuita’ e del mio velleitario idealismo.







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