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Commento di Stefania Mola

su Eluana e io


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Stefania Mola 7 febbraio 2009 23:35

È difficile, caro Fabrizio, proprio così.
Chi sono io per esprimermi, giudicare, pontificare, non mancando di esporre i figli sventurati in vetrine tanto inopportune quanto improvvisate a sostegno di una verità presunta e strumentalizzata?

Chi sono loro – nani, ballerine e un’oscena cerchia di servi silenti che oggi pestano rabbiosamente i piedi – per permettersi certe sguaiate interferenze nel dolore altrui?

Sebbene sia madre e sia figlia, io non so cosa sia "giusto".
Né so come si "viva" da diciassette anni senza emozioni né relazioni dentro una macchina funzionante (regolare ciclo mestruale e possibilità di incubare un figlio, eh!) con riserva di carica a termine.
Né come si muoia, ogni giorno un po’, dentro il dolore di sopravvivere a un figlio.
E voi?

Mentre inorridisco di fronte all’indecenza delle esternazioni e delle illazioni dirette a quel padre, voglio credere che Dio lo aiuti a sostenere la croce che si è caricato sulle spalle.
E che liberi lei, finalmente, da tutti noi.


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