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Commento di

su In difesa di Elsa Fornero


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10 dicembre 2011 11:05

Ciao Sandro, il meccanismo nella tua descrizione è molto semplice da capire, ma da cittadino comune mi chiedo allora perchè lo stato continua ad incassare i contributi dai lavoratori se sa che ci rimette? forse in quello che citi (detto dal più alto che bravo Brunetta) non ricordi che lo stato mette a frutto, o così DOVREBBE fare, tutto il denaro che per 35 anni ciscuno di noi gli versa, ecco perchè non molla l’osso. Ci si vuole far credere che i conributi versati da ME sono quelli che MI tornano ma risulta abbastanza facile capire che quanto incassato oggi ha un valore decisamente diverso da quanto verrà (aimè FORSE) pagato domani. Lo stato (leggi INPS) NON HA SVOLTO IL SUO DOVERE quando ha detto "date a me i contributi (che li metto a frutto) e trascorsi tot anni avrete una pensione. Dobbiamo pagare noi per le inadempienze altrui? Come dire che tu versi i tuoi soldi in banca e un brutto giorno questa ti dice che non te li restituisce più in quanto a causa del mercato non li ha. Tu che fai, ti accontenti o ti incazzi?
Detto questo però concordo con te che il sistema va rivisto, ma non per i soli "in regola" la cui sola sfortuna è di essere ancora soggetti a prelievo coatto dei contributi, cioè i dipendenti, ma per chi ha avuto agevolazioni tali che negli anni in cui sono stati concessi erano "concedibili", oggi non lo sono più, vedi baby pensioni, tanto per citare un caso tra molti.
Rimane comunque che questi problemi sono equiparabili ad un foro in una vasca piena di fori, tappato quello l’acqua sale e ne trova un altro; fino a che non si chiude il rubunetto del DEBITO non andremo da nessuna parte. La ricchezza di uno stato è frutto del suo lavoro e delle sue capacità, cose queste quantificabili, non fumo. In base a questo l’economia si deve regolare, altro che produrre da operai e spendere da imprenditori.
Chi gestisce l’economia, POLITICA e banche (sempre aimè private) hanno un dovere MORALE verso la società, quello di farla progredire al massimo delle sue capacità, niente di più. Invece ci hanno prospettato vite lussuose piene di possibilità, ma il sogno è finito ed è ora di svegliarsi.


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