" L’insegnamento " della religione , qualunque essa sia ,è una vera e propria aberrazione partorita dalla percezione di vivere in uno stato confessionale .La religione non deve mai essere insegnata , essendo frutto di uno stato mentale individuale . Insegnamento è equivalente ad indottrinamento .In uno stato laico , moderno e civile non deve esistere l’insegnante di religione . E’ invece accettabile un’insegnante di area umanistica che storicizza le religioni in un contesto più generale di storia dei popoli .
La religione non nasce dall’innata sete di conoscenza , ma dal suo esatto opposto . Chi ha fede non cerca di conoscere ma assolutizza una " verità " indimostrabile e preconfezionata .
La liturgia ed il simbolismo religioso servono a inculcare e consolidare una realtà indimostrabile e non percepibile da nessuno dei nostri sensi , ma che viene alimentata come "forma mentis" .
Quindi , e concludo , il credente ha l’assoluto diritto di vivere il proprio stato mentale come meglio crede , soprattutto se questo lo allevia dalle paure dell’esistenza , ma uno stato non ha nessun diritto di interferire con le libere scelte individuali .
Le società più arcaiche , come gran parte dei paesi islamici , non hanno saputo separare stato e chiesa , scuola come conoscenza e confessione come ideologismo , e si vedono i risultati .