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Commento di Vito Enzo Salatino

su Inceneritore Acerra: a Londra l'alternativa


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Vito Enzo Salatino 1 marzo 2011 18:23

@fulviob55

Non si tratta di fare proclami.
Si tratta del fatto che i termovalorizzatori sono impianti obsoleti e inquinanti del secolo scorso, che non sono più accettabili nè proponibli perchè superati.
Acerra, costruito da Impregilo (gruppo Fiat) e gestitito dalla A2A, enorme azienda energetica lombarda, non funziona correttamente.
Su tre linee di cui è composto per ca. 450 ton/giorno, due sono sistematicamente ferme per guasti e sostituzione di parti di impianto già fuori servizio.
Le emissioni in atmosfera sono abitualmente fuori norma per quanto concerne le nanopolveri cancerogene (PW10-5-2,5), i metalli pesanti volatili tossici e cancerogeni, le diossine e dibenzofurani cancerogeni e mutageni, il Mercurio neurolopgico.
Le acquue reflue sono contaminate dagli stessi inquinanti e non si sa dove vadano a finire, giacchè risulta che non ci sono depuratori correttamente funzionanti nella zona.
Le fly-ash tossiche (ca. 5% dei rifiuti) e le scorie tossiche (ca. 30% dei rifiuti) finiscono nelle discariche a destra e a sinistra, normalmente fuori norma, più o meno abusive o ex- abusive ora autorizzate.
E’ un vero disastro, nell’indifferenza generale, compresa una enormità di CO2 e gas serra equiv. scaricati in atmosfera contro le direttive 2009/28 della U.E., generatrici di Global Warming con relativi mutamenti climatici catastrofici, contaminazione atmosferica generalizzata causa di 2,4 milioni di morti/anno su scala mondiale, nessuna sicurezza energetica da un tal impianto.

Il processo "Waste to Fuel" proposto si basa sull’assemblaggio di quattro apparecchiature note adattate allo scopo per trattare rifiuti e/o biomasse organiche vegetali, comprese macro e microalghe, e trasformarle in carburanti liquidi, e cioè gassificatore catalitico + pulizia a fondo a caldo e a secco del syngas prodotto (CO + H2) + steam reformer catalitico per condizionare le concentrazioni dei gas e adattarle al tipo di carburante desiderato (alcoli, benzina, gasolio, Cherosene per jet) + reattore Fischer-Tropsch catalitico per la conversione del syngas a carburanti liquidi.
Nasce da impianti pilota e semiscala esistenti, controllati e finanziati dal DOE americano (Department of Energy) nell’ambito delle energie rinnovabili, riduzione delle emissioni e sostituzione dei combustibili fossili e del petrolio, certificati dal EPA (Environmental Protection Agency).

Non si tratta del solito impianto all’italiana con l’inventore di turno che si sveglia la mattina e ti trova un bel dissociatore universal-molecolare, cioè il classico bidone artigianale all’italiana, da cui poi derivano analoghi impianti-bidone industriali. Si tratta di impianti promossi e controllati da DOE e EPA, per gli impianti americani.

Il processo è in un certo senso analogo al GTL (Gas To Liquid) della Shell o della Sasol per la conversione di gas naturale (metano) a carburanti liquidi con lo stesso metodo Fischer-Tropsh, inventato dai tedeschi negli anni ’20.
In questo caso il processo è lo stesso tra "Waste to Fuel" e " Biomass to Fuel", ed entrambe le materie prime (rifiuti e/o biomasse) possono essere trattati sullo stesso impianto indiffrentemente, cambiando le condizioni di esercizio.
I costruttori e progettisti sono diversi, ognuno titolare del suo metodo, normalmente brevettato, americani, inglesi, tedeschi e giapponesi.
Se è interessato, le posso segnalare diversi link e costruttori diversi, cui può attingere informazioni più dettagliate.
Gli italiani, in questo settore come in tanti altri dell’energia, sono molto indietro, in generale ancora alle scuole elementari, senza offesa per nessuno.

Saluti
Vito Enzo Salatino


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