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su La Gelmini a Ballarò si comporta come al Grande Fratello


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12 gennaio 2011 19:54

Maria Stella  l’attrattore strano e il baccalà

di V.S.Gaudio

Oggi, mentre facevo la mia passeggiata di mezzogiorno, ho avuto ancora dei pensieri morbosi.Che cosa c’è nella Gelmini che mi turba tanto? Probabilmente perché ho perduto qualunque traccia di un desiderio proprio. Obbedisco soltanto a qualcosa di inumano, che non è inscritto nell’interiorità ma nelle sole vicissitudini oggettive e arbitrarie dei segni nel mondo. Come il fatale della Gelmini c’è solo il “fatale delle catastrofi”, che, come ebbe a dire Jean Baudrillard, “è quell’indifferenza sovrana del mondo nei nostri riguardi, così ciò che definiamo fatale nella seduzione è quest’alterità sovrana dell’Altro nei nostri riguardi”: questo fa irruzione nella nostra vita sotto forma di un gesto, di un volto, di una forma, di una parola, di una battuta di spirito, di una donna, Maria Stella , un deserto la cui evidenza è folgorante. Ne sono convinto: è lei il luogo del mio segreto,il mio attrattore strano,  quando appare detiene in un solo istante tutto ciò che non ci sarà mai dato di sapere. Parimenti, negli stessi pensieri morbosi di mezzogiorno, si insinua il “Dramma nell’oceano”, la tragedia in due battute di Achille Campanile, in cui i personaggi sono due: il Baccalà e Nessun altro, e la scena in mezzo all’Oceano, ondate come montagne s’innalzano al cielo, la nave in pericolo, marinai e passeggeri s’agitano invocando salvezza, s’alza il sipario, il Baccalà fa capolino fra le onde e fissa la scena perplesso, si chiede tra sé: “Non arrivo a capire se la nave è in pericolo perché il mare è agitato o se il mare è agitato perché la nave è in pericolo”.

 


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