CORRUZIONE, EVASIONE ED APPALTI PUBBLICI - Una proposta di riforma delle procedure d’appalto necessaria per combatterla
I livelli di corruzione e di evasione fiscale, oltre
all’enorme giro d’affari delle mafie (ammontanti complessivamente, secondo
diversi studi ad oltre 300 miliardi di euro), sono tra le cause maggiori che
fanno classificare l’Italia, per questi aspetti, tra gli ultimi paesi al mondo.
La corruzione e
l’evasione fiscale, due fenomeni che evidentemente vanno interpretati come
associati, soprattutto per quanto concerne i danni sociali che generano.
Uno dei fattori che
genera i più rilevanti fenomeni di corruzione e concussione sono da sempre, le
procedure d’appalto per affidamento lavori, di servizi e forniture per l’amministrazione
pubblica, regolati oggi dal D.Lgs. 163 del 2006.
Le gare d’appalto con offerte al massimo ribasso o tutte
le altre procedure che lasciano discrezionalità nella scelta delle imprese, oltre
a generare fenomeni di
corruzione-concussione, sconvolgono le regole di mercato e determinano una
scarsissima qualità delle opere, dei servizi o delle forniture che si
appaltano.
Considerando che i progetti con cui si affidano le
opere adottano prezziari pubblici che oltre ai costi industriali prevedono un
incremento del 15% di spese generali ed un 10% di utile d’impresa, come si può
affidare un opera pubblica per esempio, con un ribasso che spesso supera il 60%
e “pretendere” che il lavoro sia svolto conformemente al progetto e con la
regola dell’arte?
È palese che il massimo ribasso non dovrebbe
superare il 10%; maggiore all’utile previsto da progetto.
È
necessaria una revisione delle procedure d’appalto previste dal “codice degli
appalti”, D. Lgs. 163 del 2006, che elimini definitivamente l’affidamento delle
gare pubbliche al massimo ribasso ed ogni tipo di procedura con la discrezionalità
della committenza nella scelta del contraente.
L’unica procedura che può determinare una scelta
oggettiva dell’impresa è la procedura
aperta con sorteggio tra
tutti i partecipanti che
possiedono i requisiti previsti dalle normative vigenti, al prezzo stabilito
dal progetto.
Le imprese potranno partecipare liberamente alle
gare entro limiti rapportati all’attestazione SOA, per appalti di lavori, ed al
fatturato medio degli ultimi esercizi per appalti di servizi e forniture.
Dovranno sospendere temporaneamente la loro partecipazione alle gare d’appalto
quando avranno raggiunto i limiti di acquisizione di commesse pubbliche.
Oggi, grazie alle tecnologie ed alle procedure già
adottate dall’Autorità dei Lavori Pubblici, che impone alle stazioni appaltanti
la comunicazione online dei risultati di gara, si può tenere sotto controllo il
portafoglio lavori di tutte le imprese che partecipano a gare pubbliche.
Qualcuno obietterà che le imprese non sarebbero
motivate a migliorare e che verrebbe meno la concorrenzialità, che l’Italia è
obbligata ad adottare procedure conformi alle direttive europee.
Le imprese hanno tutto l’interesse
a ricercare l’ottimizzazione dell’organizzazione aziendale e le tecnologie più
avanzate per raggiungere i massimi risultati di bilancio. Che l’Italia con l’Europa
deve ricercare tutte le soluzioni a problemi che, in misura sicuramente
inferiore, sono presenti anche in altri paesi della comunità.
La cosa di cui siamo estremamente convinti è che
qualsiasi provvedimento efficace, preso per combattere e diminuire il
malcostume della corruzione, concussione ed evasione fiscale, ci faccia
migliorare le condizioni di vita e fare un passo avanti verso un paese più
civile.