• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di

su Appalti e corruzione in Italia. Binomio inscindibile?


Vedi tutti i commenti di questo articolo

18 novembre 2010 11:26

CORRUZIONE, EVASIONE ED APPALTI PUBBLICI - Una proposta di riforma delle procedure d’appalto necessaria per combatterla 

I livelli di corruzione e di evasione fiscale, oltre all’enorme giro d’affari delle mafie (ammontanti complessivamente, secondo diversi studi ad oltre 300 miliardi di euro), sono tra le cause maggiori che fanno classificare l’Italia, per questi aspetti, tra gli ultimi paesi al mondo.

La corruzione e l’evasione fiscale, due fenomeni che evidentemente vanno interpretati come associati, soprattutto per quanto concerne i danni sociali che generano.

Uno dei fattori che genera i più rilevanti fenomeni di corruzione e concussione sono da sempre, le procedure d’appalto per affidamento lavori, di servizi e forniture per l’amministrazione pubblica, regolati oggi dal D.Lgs. 163 del 2006.

Le gare d’appalto con offerte al massimo ribasso o tutte le altre procedure che lasciano discrezionalità nella scelta delle imprese, oltre a generare fenomeni di corruzione-concussione, sconvolgono le regole di mercato e determinano una scarsissima qualità delle opere, dei servizi o delle forniture che si appaltano.

Considerando che i progetti con cui si affidano le opere adottano prezziari pubblici che oltre ai costi industriali prevedono un incremento del 15% di spese generali ed un 10% di utile d’impresa, come si può affidare un opera pubblica per esempio, con un ribasso che spesso supera il 60% e “pretendere” che il lavoro sia svolto conformemente al progetto e con la regola dell’arte?

È palese che il massimo ribasso non dovrebbe superare il 10%; maggiore all’utile previsto da progetto.

È necessaria una revisione delle procedure d’appalto previste dal “codice degli appalti”, D. Lgs. 163 del 2006, che elimini definitivamente l’affidamento delle gare pubbliche al massimo ribasso ed ogni tipo di procedura con la discrezionalità della committenza nella scelta del contraente.

L’unica procedura che può determinare una scelta oggettiva dell’impresa è la procedura aperta con sorteggio tra tutti i partecipanti che possiedono i requisiti previsti dalle normative vigenti, al prezzo stabilito dal progetto.

Le imprese potranno partecipare liberamente alle gare entro limiti rapportati all’attestazione SOA, per appalti di lavori, ed al fatturato medio degli ultimi esercizi per appalti di servizi e forniture. Dovranno sospendere temporaneamente la loro partecipazione alle gare d’appalto quando avranno raggiunto i limiti di acquisizione di commesse pubbliche.

Oggi, grazie alle tecnologie ed alle procedure già adottate dall’Autorità dei Lavori Pubblici, che impone alle stazioni appaltanti la comunicazione online dei risultati di gara, si può tenere sotto controllo il portafoglio lavori di tutte le imprese che partecipano a gare pubbliche.

Qualcuno obietterà che le imprese non sarebbero motivate a migliorare e che verrebbe meno la concorrenzialità, che l’Italia è obbligata ad adottare procedure conformi alle direttive europee.

Le imprese hanno tutto l’interesse a ricercare l’ottimizzazione dell’organizzazione aziendale e le tecnologie più avanzate per raggiungere i massimi risultati di bilancio. Che l’Italia con l’Europa deve ricercare tutte le soluzioni a problemi che, in misura sicuramente inferiore, sono presenti anche in altri paesi della comunità.

La cosa di cui siamo estremamente convinti è che qualsiasi provvedimento efficace, preso per combattere e diminuire il malcostume della corruzione, concussione ed evasione fiscale, ci faccia migliorare le condizioni di vita e fare un passo avanti verso un paese più civile. 


Vedi la discussione






Palmares