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Commento di

su L'Innocenza di Maristella la solidale


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14 settembre 2010 21:27
Neppure l’incompetenza rende Mariastella innocente, invece

Mi sembra che l’articolo colga aspetti di fondamentale importanza rispetto al disprezzo Berlusconiano per la cultura e la elevazione sociali.

Meno d’accordo mi trova sulla innocenza di Gelmini: il bambino che provi piacere nello schiacciare formiche non è innocente e una laureata in legge, seppur abilitata nella sede più permissiva d’Italia alla professione forense, non è possibile che non si renda conto dei disastri soggettivi ed oggettivi che la sua riforma sta provocando.

Non mi sembra peraltro madame Gelmini particolarmente convinta nel dare spiegazioni e nel difendere la "riforma" della scuola che porta il suo nome.

La realtà vera è che il contabile Tremonti, secondo il costume della prima repubblica, nella quale ha formato la propria cultura di Bilancio, continua nell’esercizio di allora fatto di traslazione dei danni derivanti dagli effimeri vantaggi delle decisioni di oggi, alle generazioni future.

Un piccolo risparmio sulla Istruzione di oggi sarà, come tu dici giustamente, una severa perdita di competitività e di cultura in generale per la Nazione di domani.

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Purtroppo il virus della regressione culturale ha iniziato la propria super infettività nelle strutture più deboli - ma non solo - dell’organismo Italia.

Ragionando giorni addietro su un blog di natura ferroviaria, e portando avanti la necessità di una cultura ad ampio spettro anche per dirimere le questioni tecnico-economico-amministrative, connesse don il miglioramento di sistemi complessi come quello facente capo al mondo ferroviario, sono inorridito dinanzi agli inamovibili paraocchi dei quali sono dai loro studi stati dotati soprattutto i latori della cultura ingegneristica. Altrettanto allibito sono restato dinanzi al loro manicheismo verso ogni forma altra di sapere che non sia fondata sulla sterile tecnicità.

***

Forse il culto della ignoranza, che porta alcuni a maledire una impostazione Gentiliana della Istruzione in Italia, ha colpito molto più profondamente di quanto noi si possa immaginare. Certi gretti tecnici (e in qualche modo sono un tecnico anche io operando professionalmente nell’ambito della programmazione in ferrovia) sono assai simili agli odierni friggitori di hamburger... a differenza di quelli ricevono solo maggiori prebende per non alzare il capo dai loro tecnigrafi.

E la riforma gelminiana non farà che accrescere il divario tra la classe dirigente (gli avvocati della tua classificazione) e gli esecutivi (i friggitori di hamburger, fossero pure ingegneri).

E’ la cultura stessa ad essere in crisi: la matematica, e lo ho visto l’anno scorso insegnando alle superiori, non è una forma mentis, al massimo è uno strumento per fare calcoli, fine a se stessi.

E’ tristissimo, constatare che ai ragazzi, per comodità degli insegnanti, altro non si insegni se non a ragionare tra le varie materie a compartimenti stagni. E il vezzo di far svolgere i compiti in classe a risposte multiple chiuse (che si correggono bene sovrapponendo al formulario una griglia) mi sembra davvero da ammaestratori di pappagalli.

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Ora vorrei anche sfogarmi: memore della mia esperienza all’esame di maturità industriale (fine anni ’70), allorquando - essendomi abituato a frequentare il Manuale dell’Ingegnere Meccanico (Malavasi) - su quello seppi trovare il mio compito di macchine termiche già svolto; della quale cosa fui elogiato dalla intelligente Commissione d’esami. Memore della cosa volli, da insegnante precario, abituare i ragazzi a saper disporre dei vari presidi formativi anche in sede di verifica. La mia Preside si disse assai favorevole al mio metodo.

Preoccupazione dei ragazzi era di stare attentissimi alle lezioni e di prepararsi nell’arte della ricerca delle fonti. D’altra parte il mio corso non era di Mnemotecnica ma di Tecnologia.



Devo però riconoscere che è assai meno stancante per il docente, anziché insegnare ai ragazzi che si pesca con la lenza e le tecniche di tale arte, dargli il pesce già eviscerato, cioè: far leggere loro una pagina del testo didattico e su quella, senza libro a loro disposizione, far svolgere le verifiche come già detto. 

Tanto lo stipendio è lo steso... Anzi.

Chi faceva in quel modo (quelli di ruolo) quest’anno insegna di nuovo. Io mi devo trovare altre strade per sussistere.



Prof. Gabriele Bariletti (in stand by)



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