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Commento di

su Vendola conosce i trascorsi di Don Verzè?


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15 agosto 2010 19:13

La concreta gestione e le scelte delle società miste pubblico/privato non dipendono, purtroppo, da chi ne ha la maggioranza del capitale, ma dagli orientamenti e dalle decisioni di coloro che le amministrano.

E non è che nominando il Presidente si riesca a orientare le decisioni; molto dipende da come è strutturato lo Statuto, e ancor di più dalla "forza" dei singoli personaggi. Con un Vice-Presidente "forte" (come mi pare sia il caso) sarà lui a orientare la discussione e le scelte. Con Consiglieri "forti" da parte del privato, ci si portano dietro anche gli altri nominati dal pubblico.

Nella mia personale esperienza di un luogo molto lontano dalla Puglia (scrivo dalla Liguria), le società miste nei Comuni sono sempre state una iattura per il pubblico, e un grasso interesse per i soci privati (regolarmente in minoranza). Magari sono invece servite a piazzare qualche "trombato" in posti d’onore e poca responsabilità, quelli sì.

E che qui si parli di Fondazione e non di società non cambia proprio nulla. L’ospedale sarà di una Fondazione mista, farà parte (dall’esterno?) della sanità pubblica, ma sarà gestito in definitiva dai privati.

Funzionerà meglio del pubblico? Magari sì (il San Raffaele di Milano dicono sia validissimo), ma perché dobbiamo sempre non solo appoggiarci a questa risma di privati, ma anche finanziarli lautamente a fondo perduto?

Concordo con quanti hanno chiesto che Vendola, ingenuo o magari no, per la sua funzione, ma soprattutto per la sua storia e appartenenza politica, che lo ha portato a difendere la pubblicità dell’Acquedotto Pugliese su basi che in parte hanno a che fare con l’ideologia più che con la buona gestione del bene pubblico, abbia il dovere di dire qualcosa di più.

Speculazioni troppe, parole da chi deve, invece, poche.

Bancor


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