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 Home page > Attualità > Cronaca > Vendola conosce i trascorsi di Don Verzè?

Vendola conosce i trascorsi di Don Verzè?

Vedo con interesse che la polemica con Vendola a proposito del finanziamento della regione Puglia per la realizzazione del nuovo ospedale "San Raffaele del Mediterraneo" cresce a dismisura. E cresce anche le fila di persone che addirittura bollano come bufala questa notizia nonostante il sito Italiaterranostra abbia messo a disposizione la delibera approvata dalla Regione Puglia e sottoscritta da Nichi Vendola.

Eppure non capisco perchè cercare di accusare di falsità questa notizia, non c’è nulla di illegale e poco trasparente. Si tratta semplicemente di una politica sanitaria che molti di noi non condivide. Io, come tante altre persone, erano entusiaste della candidatura di Vendola alle primarie del centrosinistra e molti di noi avrebbero partecipato alle elezioni per la prima volta perchè vedono in lui il cambiamento.

Il cambiamento era inteso anche in una politica diversa rispetto a questi anni dove dal Welfar State si è passati al Welfare Mix, ovvero con la partecipazione dei privati. Ma da Vendola ci si aspettava, come ha fatto egregiamente contro la privatizzazione degli acquedotti, una politica per rafforzare la sanità pubblica che è allo sfacelo!

Allora cosa ci dobbiamo aspettare quando sarà Premier?
Che a scala Nazionale favorirà le società miste nel settore così delicato che è la Sanità?

D’accordo, qualcuno dirà che questa è una mia opinione del tutto personale e magari molti di voi sono per questo tipo di politica non nuova. Va bene. Ma come la mettiamo con la collaborazione dell’imprenditore Don Verzè? Siete d’accordo anche con il mantenimento storico dell’alleanza economica con il Vaticano? Spero di no perché uno dei maggiori fautori fu proprio Berlusconi.

La prima significante esperienza di Berlusconi risale proprio alla fine degli anni ’60 quando nasce il suo sodalizio con l’intraprendente sacerdote don Luigi Verzè. E il legame prosegue ancora oggi.

Nel ’68 Berlusconi, tramite la società Edil-nord Centri Residenziali (tra l’altro intestandola alla cugina), acquista un area di 712 mila metri quadrati alle porte di Milano: vi costruì la celebre Milano 2!

Contemporaneamente don Luigi Verzè aveva acquistato proprio vicino a Milano 2 un area di 46 mila quadrati e vi costruì una clinica privata geriatrica: l’ospedale San Raffaele.

Si allearono ben presto i due perchè decisero attraverso forti pressioni, di dirottare il traffico aereo che rovinava la quiete dei loro territori. Orbene scoppiò uno scandalo perché furono rinviate a giudizio numerose persone vicine alla coppia Berlusconi-Verzè.

E nel marzo del 1977 don Luigi Verzè è riconosciuto colpevole di "istigazione alla corruzione", ma tra archiviazioni, rinvii a giudizio e altro, nessuno di loro arriverà a sentenze definitive.

L’impero di don Verzè aumentava a dismisura e la fama del San Raffaele cresce e si ampliava sempre di più fino a quando nel 1995 il sacerdote rifinisce nel mirino della Magistratura per presunte irregolarità.

Ma la questione importante e di una gravità inaudita è che Don Verzè non è nuovo a fare gli accordi con la regione per finanziare la costruzione dell’ospedale. Nel Lazio ottenne la sovvenzione per costruire il San Raffaele, e tra il 1997 e 1998 l’ospedale aprì e con numerose tecnologie all’avanguardia.

Morale della favola: nel 2000 vendette l’ospedale all’imprenditore Angelucci, ora noto per i recenti scandali, ad un prezzo irrisorio. E a sua volta lo rivendette allo Stato.

Un vero scandalo.

Ora vorrei capire se Vendola conosca bene Don Verzè e i suoi trascorsi
. Se sì, noi cittadini potenziali elettori abbiamo diritto ad una sua spiegazione. Nonostante tutto continuo a stimare Vendola come politico, ma a questo punto molto probabilmente non parteciperò alle primarie perchè non rappresenta la persona che rompe con il passato e i poteri forti.
 

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.61) 14 agosto 2010 20:23

    Salve Mazzetta, a me sembra che tu e ITN vi state facendo una guerra inutile. E’ un peccato, perché entrambi avete contribuito a fare chiarezza sulla vicenda, almeno per quanto mi riguarda. Hai ragione che sulla carta la fondazione è a maggioranza pubblica, ma resta il fatto che quella minoranza privata, sempre che se ne condivida l’esistenza, appartiene ad un personaggio alquanto discutibile. E’ su questo, credo, che Lannes volesse calcare la mano. Italia Terra Nostra, per la natura di denuncia che caratterizza le loro battaglie e l’esperienza che hanno sul territorio, ha senz’altro colorito l’articolo, esaltando la questione Verzé e mettendo in dubbio la trasparenza dell’operazione, esagerando nei toni, e scrivendo delle imprecisioni, (ad esempio quando Lannes scrive di "nuovo ospedale privato"). E’ giusto denunciare le imprecisioni di una notizia, e con tutta la stima che ho per Lannes credo che lui dovrebbe rettificare su alcuni punti. Resta in primo piano la valutazione politica, che non può essere trascurata. Su questo concordo in pieno con l’Incarcerato, autore di questo articolo.

    Eva

Commenti all'articolo

  • Di Mazzetta (---.---.---.135) 14 agosto 2010 16:35
    Mazzetta

    Visto che in qualche modo sono chiamato in causa, devo ribadire: ho definito una bufala un articolo di TN nel quale si diceva che l’ospedale era privato e che la regione Puglia regalava 120 milioni di euro a Don Verzè


    In questi termini la notizia è una bufala, l’ho sostenuto argomentando in un articolo che puoi trovare proprio qui su Agoravox e Lannes ha fatto scandalo perché ha strillato che la regione Puglia ha finanziato al 100% un ospedale privato, mentre l’ospedale è/sarà pubblico e a prendere il finanziamento è una fondazione a maggioranza pubblica

    Nessun "regalo" come affermato invece da Lannes

    Per questo la notizia è una bufala e per questo quel pezzo che ho definito bufala è truffaldino come tutte le bufale

    Dopo quel pezzo sono stato investito da un’ondata d’insulti che mi hanno inseguito per mezza rete, sono stato insultato dallo stesso Gianni Lannes e dal suo sito, senza che peraltro nessuno riuscisse a dimostrare che quell’ospedale è privato e che i finanziamenti vanno al 100% a Don Verzè

    Ho dato a Tn e a Lannes ogni possibilità di commentare in calce all’articolo o sul mio blog, ne ho ricavato solo insulti, tanto che alla fine mi sono visto costretto a porgere un pubblico invito a Lannes, essendo i commenti al suo blog impenetrabili e censurando loro qualsiasi critica

    invito che per ora ha ricevuto tacita risposta solo alla preghiera finale in esso contenuta


    se qualcuno ha l’intenzione di sostenere che quell’articolo di Lannes non è una bufala, prenda coraggio e punti il dito contro di me, ma soprattutto dimostri che quello che ha scritto Lannes nel pezzo che ho criticato non è una bufala

    è molto facile, basta dimostrare che l’ospedale progettato per Taranto è un ospedale privato e che i soldi andranno nelle tasche di Don Verzè secondo le modalità descritte da Lannes nell’articolo che ho definito una bufala, che ci vuole?



    • Di (---.---.---.61) 14 agosto 2010 20:23

      Salve Mazzetta, a me sembra che tu e ITN vi state facendo una guerra inutile. E’ un peccato, perché entrambi avete contribuito a fare chiarezza sulla vicenda, almeno per quanto mi riguarda. Hai ragione che sulla carta la fondazione è a maggioranza pubblica, ma resta il fatto che quella minoranza privata, sempre che se ne condivida l’esistenza, appartiene ad un personaggio alquanto discutibile. E’ su questo, credo, che Lannes volesse calcare la mano. Italia Terra Nostra, per la natura di denuncia che caratterizza le loro battaglie e l’esperienza che hanno sul territorio, ha senz’altro colorito l’articolo, esaltando la questione Verzé e mettendo in dubbio la trasparenza dell’operazione, esagerando nei toni, e scrivendo delle imprecisioni, (ad esempio quando Lannes scrive di "nuovo ospedale privato"). E’ giusto denunciare le imprecisioni di una notizia, e con tutta la stima che ho per Lannes credo che lui dovrebbe rettificare su alcuni punti. Resta in primo piano la valutazione politica, che non può essere trascurata. Su questo concordo in pieno con l’Incarcerato, autore di questo articolo.

      Eva
    • Di (---.---.---.116) 15 agosto 2010 19:22

      Caro Mazzetta,

      lungi da me il voler entrare nel merito del discorso, che non conosco certo nel modo approfondito in cui tu e gli altri bloggers lo stai affrontando.

      Avrai certo tutte le ragioni, così come sono pronto a riconoscerle agli altri che non la pensano come te.

      Ti vorrei però far notare questa frase che hai scritto nel seguente tuo articolo:

      http://mazzetta.splinder.com/post/2...

      a proposito dell’area di edificazione del progettato San Raffaele del Mediterraneo.

      " I terreni sul quale sarà costruito, insieme a un Polo Tecnologico sono dell’immobiliare del Ministero dell’Economia (ovviamente pubblica), che li conferirà in cambio della concessione dell’edificabilità su altri terreni di sua proprietà, ma non edificabili. "

      e chiederti:

      non ti pare che ci sia qualcosa che non va in questa frase?

      Che non va nel merito di quello che comunica, intendo, e non nello stile.

      Ci siamo capiti, credo.

      Saluti

      Bancor

  • Di (---.---.---.116) 15 agosto 2010 19:13

    La concreta gestione e le scelte delle società miste pubblico/privato non dipendono, purtroppo, da chi ne ha la maggioranza del capitale, ma dagli orientamenti e dalle decisioni di coloro che le amministrano.

    E non è che nominando il Presidente si riesca a orientare le decisioni; molto dipende da come è strutturato lo Statuto, e ancor di più dalla "forza" dei singoli personaggi. Con un Vice-Presidente "forte" (come mi pare sia il caso) sarà lui a orientare la discussione e le scelte. Con Consiglieri "forti" da parte del privato, ci si portano dietro anche gli altri nominati dal pubblico.

    Nella mia personale esperienza di un luogo molto lontano dalla Puglia (scrivo dalla Liguria), le società miste nei Comuni sono sempre state una iattura per il pubblico, e un grasso interesse per i soci privati (regolarmente in minoranza). Magari sono invece servite a piazzare qualche "trombato" in posti d’onore e poca responsabilità, quelli sì.

    E che qui si parli di Fondazione e non di società non cambia proprio nulla. L’ospedale sarà di una Fondazione mista, farà parte (dall’esterno?) della sanità pubblica, ma sarà gestito in definitiva dai privati.

    Funzionerà meglio del pubblico? Magari sì (il San Raffaele di Milano dicono sia validissimo), ma perché dobbiamo sempre non solo appoggiarci a questa risma di privati, ma anche finanziarli lautamente a fondo perduto?

    Concordo con quanti hanno chiesto che Vendola, ingenuo o magari no, per la sua funzione, ma soprattutto per la sua storia e appartenenza politica, che lo ha portato a difendere la pubblicità dell’Acquedotto Pugliese su basi che in parte hanno a che fare con l’ideologia più che con la buona gestione del bene pubblico, abbia il dovere di dire qualcosa di più.

    Speculazioni troppe, parole da chi deve, invece, poche.

    Bancor

  • Di l’incarcerato (---.---.---.122) 15 agosto 2010 23:39
    l'incarcerato

    Nel frattempo sono state formulate delle legittime ed interessanti domande a Vendola. Però per favore, non rispondete voi per lui. Vendola è grosso e vaccinato per non delegare agli altri le eventuali risposte.

    http://www.italiaterranostra.it/?p=6184

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