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Commento di

su Gli appelli sciocchi di Roberto Saviano


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4 novembre 2009 12:21

Premetto che non tutto l’articolo è da buttare.
Certamente sono un’idiozia il titolo e l’acredine nei confronti di un eroe civile come Roberto Saviano da parte di un superficialotto che evidentemente considera il vivere sotto scorta come una specie di privilegio e non -nei fatti- una immeritata detenzione.

Caro paolo, sono certamente d’accordo sul non criminalizzare i cittadini napoletani costretti a vivere nella paura e la cui indifferenza è l’unica possible autodifesa lasciata loro (come spiegato anche da giampatic).
Ma come la vita sotto scorta di Saviano è un’imposizione pesantissima impostagli dalle mafie, anche l’indifferenza dei napoletani è una cappa soffocante imposta loro dal crimine; non un privilegio da difendere, ma un’imposizione dalla quale bisognerebbe volersi liberare.
L’appello di Saviano è un invito alla gente a smettere di vivere da vittime ed a tornare padroni delle proprie vite e della propria città.
Il che non vuol dire necessariamente esporsi in prima persona, ma iniziare a cambiare atteggiamento...
Se la gente iniziasse a testimoniare -anche anonimamente- sui killer di camorra, sulle estorsioni ai commercianti... se iniziassero a piovere filmati e foto fatti con i telefonini... se quando uno gira con la pistola le piazze anziché vuotarsi si riempissero anche fosse solo di curiosi... la criminalità sarebbe costretta almeno a tornare nell’ombra, a non essere più così sfrontata e ossessivamente presente nelle vite della gente comune.
L’appello di Saviano perciò è tutt’altro che sciocco. Le tue semplificazioni invece...


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