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Commento di Doriana Goracci

su Corteo per Impastato, servono le bandiere rosse?


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Doriana Goracci 28 settembre 2009 02:56

Trascrivo quanto ricevuto da un’amica testimone, aggiungendo che Democrazia Proletaria non è il Prc, per trasmigrazione...

Splendida manifestazione a Ponteranica mi riscalda il cuore, a ogni passo vedo visi di ex allieve ed allievi fatti uomini e donne liberi e determinati che dimostrano per una vera democrazia insieme a altre migliaia di persone venute da altri pezzi d’Italia, persone famose a fianco di persone sconosciute, ma ugualmente impegnate.

 UN GRAZIE A CHI L’HA ORGANIZZATA.
 Devo però dire una cosa a tutti e in particolare a Rifondazione, l’ho promessa a M. :
ieri l’ho incontrato in mezzo al corteo e mi ha meravigliato, lui così riservato che usciva in mezzo a tanta confusione.
 M. è un mio ex allievo una splendida creatura due occhi azzurri sempre sorridenti , pensieri meditati , realisti e poetici contemporaneamente, frasi chiare ma che bisogna avere la pazienza di ascoltare per la sua difficoltà legata a un handicap fisico che ha saputo affrontare e superare accettandolo. Per più anni sono stata la sua insegnante di sostegno nella scuola media di Ponteranica e gli voglio molto bene, spero ricambiata.
Ieri però alla mia frase " sono felice di vederti qui" lui mi ha risposto: "Io però ora mi sento a disagio" gli ho domandato meravigliata il perché. " Perché sono venuto e mi avevano detto che la manifestazione non era di nessun partito, e ora vedo tutte queste bandiere di Rifondazione dappertutto e io non la penso come loro." Gli ho risposto che aveva ragione perché ho detto: "anche se io la penso come loro e anche se quando mi pare il caso li voto, ti prometto che gli scriverò e dirò quel che penso" e cioè che

Se si decide di andare senza bandiere di partito, se proprio si vuole andare con i propri vessilli per mille motivi e anche perché si è stati attivi e partecipi massimamente nell’organizzazione (e questo vuole essere un riconoscimento per Rifondazione che ha, di fatto, aiutato moltissimo e in maniera egregia il comitato) per lo meno non si spargano le bandiere su tutto il percorso ma ci si metta tutti insieme a fare gruppo un bel nutrito gruppo rosso.
Rosso come il cuore, il pensiero e il sangue di Peppino, forte come le parole che suo fratello ha avuto il coraggio di dire: parole che non hanno alcuna paura o reticenza, parole di chi non ha niente da perdere se non la sua coerenza.

Allora se la manifestazione deve essere unitaria, ciascuno sfili uno dietro all’altro, con la sua grande o anche microscopica identità ( come noi Donne in Nero) , e aiutiamo M. a non sentirsi a disagio col risultato che si richiuda in se stesso.

Dobbiamo ricordare che M. e tanti altri ex allievi fra i quali c’è anche Cristian Aldegani ( ebbene sì c’era anche lui da piccolo seduto sui quei banchi ) sono cresciuti in un paese dove i genitori venivano a scuola ad urlarci "NON ROVINATECI I NOSTRI FIGLI" solo perché adottavamo l’Antologia un poco più aperta " Non picchiate il serpente".
Poi, quasi tutti, non si presentavano alle riunioni nelle quali si decidevano insieme " gli obiettivi educativi e di socializzazione " o alle pubblicizzazioni dei laboratori nei quali i loro figli avevano investito tante energie ottenendo spesso splendidi risultati. ( e qui rinvio un discorso sull’eliminazione delle compresenze del corpo docente )
Chiedo a Rifondazione e a quanti hanno l’abitudine di voler colorare con le loro tinte le manifestazioni, aiutiamo chi decide di venire solo per le idee ma non per le appartenenze a venire senza sentirsi ingabbiato in schemi non scelti.
GRAZIE comunque perché ci siete . Serenella Angeloni Cortesi delle Donne in Nero di Bergamo e del Mondo ( siamo una rete microscopica ma estesissima)


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