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Commento di lo scemo del villaggio

su Quel terrone di Peppino Impastato


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lo scemo del villaggio 12 settembre 2009 19:12

 oh ci scusi signora contessa,
se noi poveri plebei ignoranti e (SOPRATTUTTO) incazzati ci esprimiamo con un eloquio grezzo e volgare, privo di quello spessore culturale, di quel pathos, di quella elegante forma che contraddistingue L’IPOCRISIA E IL CINISMO della sua classe dirigente e che dissimulandoli li rende accettabili.
 ci scusi quindi signora, lei e tutte/i quelli della vostra "nobile" specie ovvero la classe dirigente e quelli che vorrebbero farne parte, ci scusi se ogni tanto queste grida plebee disturbano le sue nobili orecchie.

 io, personalmente, me ne frego. E disprezzo, sommamente disprezzo chi, in tempi come questi, non alza, e di molto, la voce perche’ ha solo la panza piena o e’ un vigliacco.

 A gaza si grida.

In Afghanistan si grida.

In Iraq si grida.

 E sono grida di morte.

Lo so, la tv le cancella, per non disturbare le nostre nobili orecchie. Pero’ ci sono.
 Ecco perche’ bisogna gridare.
 Ecco perche’ "il linguaggio consono" non e’ altro che il linguaggio dei vigliacchi.
L’unico linguaggio ammissibile, in questi tempi di menzogna universale, e’ quello di dire la verita’, anche se fa male.
 E la verita’ e’ che le nostre mani e quelle dei nostri criminali governi sono piene di sangue. Sangue. Sangue.

 E’ questo sangue che disturba le sue orecchie, cara contessa,

 E lei non deve chiedere di smetterla alle vittime e ai testimoni. Lei, e quelli come lei, devono chiedere di smetterla ai nostri politici assassini, ai nostri giornalisti complici, alle nostre istituzioni fallite e corrotte.

 Le grida continueranno.
Lei comunque segnali i miei commenti (articoli non ne scrivo piu’ per AV) alla redazione. mi hanno gia’ censurato, quindi lo potrebbero fare ancora. Con grande giovamento per le sue orecchie.

saluti.

 


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