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Commento di Antonio Federico

su Quel terrone di Peppino Impastato


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Antonio Federico 11 settembre 2009 17:25

Messaggio Per Cristiano Aldegani, il Sindaco di Ponteranica - Se qualcuno sa come raggiungerlo vi prego di trasmetterglielo a nome mio.

Dopo il sindaco del comune di Gerenzano (Va) che a luglio scorso intimava ai suoi abitanti di non affittare o vendere case a stranieri ecco il comune di Ponteranica.

Carissimo Sindaco Aldegani, sono un meridionale, precisamente calabrese che vive e lavora a Roma (la Roma ladrona si, quella lì) .
No, non voglio parlare del gesto ignobile che lei ha compiuto per far urlare un pò i suoi adepti leghisti durante la prossima sagra e farli sbevazzare ancor più allegri e contenti, no perchè è cosi che voi leghisti siete arrivati sempre più numerosi al Parlamento, a furia di eccitare le folle con questi inutili rigurgiti razzisti e antimeridionalisti mentre le vostre aziende del famosissimo nordest andavano a gambe all’aria e non per colpa di Roma ladrona ma semplicemente per mancanza di formazione, istruzione, lungimiranza imprenditoriale adeguata ai tempi della globalizzazione e mi scusi, anche per mancanza di umiltà.  Questa è la base sociale su cui vi siete costruiti, un coacervo omogeneo di padani, per noi cittadini italiani sarebbero cittadini come noi o al massimo lombardi, veneti , friulani o piemontesi, ma voi avete voluto dare un connotato che non vi ha aggiunto alcunchè alla dignità e all’onore che già avevate anzi, avete portato le discussioni su terreni che più bassi non potevano essere. Ma tanto è che oggi state al governo, al parlamento e scendendo giù per varie amministrazioni locali. Io rispetto, rispetto la legge, rispetto i risultati elettorali.
Rispetto ma non sono nè cieco, nè sordo, nè muto.

Motivo di questo mio messaggio è parlarle di un personaggio che, perdoni la mia presunzione, sono sicuro che lei non solo non conosca ma che molto probabilmente non avrà mai neppure sentito nominare :

UMBERTO ZANOTTI BIANCO

Non si spaventi, non è il nome di un nuovo prosecco da gustare con gli amici padani ma è semplicemente il nome della scuola che ho umilmente frequentato per ben 5 anni in quel della provincia di Reggio Calabria. Guardi pure su un atlante, Reggio, Aspromonte ...è un posto bellissimo , ci vada d’estate o meglio in autunno, si fanno meravigliose battute di caccia, si va per i boschi per funghi e si beve dell’ottimo vino, tutto condito da ospitalità genuina e sincera. Li ci sono persone straordinarie, persone colte, lavoratori, molti giovani .

Ma torniamo al carissimo Zanotti Bianco. Quest’uomo, spinto da amore per il prossimo e dal desiderio di conoscenza, lasciò Moncalieri (padanissima allora e anche oggi, stia tranquillo) per correre in soccorso dei terremotati di Messina dopo il catastrofico terremoto del 1908. Quello fu solo il principio di una lunga permanenza nel sud ed in particolare in Calabria dove condusse studi validissimi ancora oggi e dove analizzò le condizioni socioculturali ed economiche non con l’occhio del nordico (o peggio ancora del padano) ma con lo sguardo dello studioso privo di inutili e ingombranti pregiudizi e attento ai particolari ed alle differenze rilevanti. Ancora oggi a distanza di un secolo, rimane conosciuto e studiato, argomento di dibattiti e conferenze, patrimonio comune di calabresi, piemontesi, e degli italiani tutti.

Ad essere sincero, non so chi ha avuto la brillante idea di intitolare la mia scuola a Zanotti Bianco, ma chiunque sia stato gliene sono grato. Non ho mai sentito dire da nessuno, nè professori, politici, compagni di scuola o facchini di cambiare nome alla scuola e di intitolarla ad un calabrese o a un meridionale doc. Zanotti Bianco è stato un grande uomo e tale è rimasto nel tempo senza revisioni e ripensamenti per i calabresi come per i piemontesi.

Io ho vissuto alcuni anni a Torino e poi definitivamente vivo a Roma, spesso mi sono sentito dire delle cose inesatte sulla mafia, delle approssimazioni sulla gente del sud e delle volgari generalizzazioni. Oggi voi leghisti siete al potere, una volta eravate contro il sud, contro Roma, contro queste regioni parassite che rallentavano la crescita e lo sviluppo del nord. Sinceramente da quando siete al governo avete manifestato una colpevole complicità per quanto riguarda delle ingiustificate elargizioni finanziarie alle regioni del sud per tappare buchi di malgoverno enormi come voragini. Basti pensare il caso di Catania un anno fa, poi Palermo e poi la Regione Sicilia che casualmente ha un governatore vostro alleato di governo (con qualche bizza di tanto in tanto poichè deve ricordare a tutti che è del sud) .
Dare soldi al sud in modo assistenzialista è uguale a dare i soldi alla mafia e la lega è in un silenzio a dir poco imbarazzante. Aggiungiamo al tutto che ad esempio la Sicilia è una regione a statuto speciale, come mai non avete mai menzionato il tema e sopra i fondi straordinari per la sicilia statutaria iniettate di altri che solo Dio sa che fine faranno... A dire belle parole quando si cercano seggi in Parlamento vedo che sono bravi tutti, ma voi leghisti a mio parere l’avete fatta più grossa. Perchè non parlate? perchè non dite come stanno le cose? cos’è un do ut des ? quali favori vi scambiate? Perchè non mandate il Ministro Brunetta in Sicilia a cercare i fannulloni ? ci sono uffici pubblici dove ci sono più dirigenti che impiegati. VERGOGNA.... Dovete dare il contentino agli elettori con queste smargiassate che offendono la memoria di un uomo morto invece di dire le cose che contano.

Potessi farlo io, porterei io con le mie mani la targa di Impastato dal suo comune per metterla in un luogo di pace e di rispetto. In cambio vi direi, adesso parliamo delle cose serie, dei conti, dei fondi pubblici che vanno al sud per la solita e vergognosa politica clientelare. Vi direi , basta con questo rospo che vi tirate giù, mettiamo le mani al sud cosi lo togliamo dalle mani dei baroni mafiosi...Questo signori leghisti non succederà mai, perchè....adesso vi insegno un bel proverbio non padano ma calabrese : "U cumandari è megghiu du futtiri" e questo oggi più che mai lo avete scoperto pure voi.

Peppino Impastato è morto poichè si è misurato con qualcosa di veramente grosso, con il vero cancro della nostra società cioè la mafia che insieme alla massoneria e ai poteri occulti portano di qua e di la voi politici come bimbi su una giostra e noi cittadini ci rimettiamo ogni giorno e a titolo personale.

Faccia ciò che crede con la targa di Peppino Impastato ed ogni tanto ringrazi Odino ( non so chi pregate voi padani abitualmente) o chi per lui per aver fatto esistere questo giornalista che ha dato la vita per amore di verità e che le ha dato la possibilità di essere nominato sui giornali almento per qualche giorno(non di più, non si culli).

Per il resto, la storia continuerà e noi cittadini italiani e i nostri figli e nipoti ci terremo Peppino Impastato, Umberto Zanotti Bianco, Dante Alighieri, Gaetano Salvemini, Luca Goldoni, Alessandro manzoni, Giovanni Verga, Piero Gobetti............Lei invece Sindaco Aldegani, polvere era e polvere ritornerà.

Con rispetto

Un Calabrese convinto

Antonio Federico - Roma
[email protected]


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