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Commento di Francesco Rossolini

su Quando l'Io uccide il Noi si genera una crisi sistemica senza via d'uscita


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Francesco Rossolini Francesco Rossolini 2 agosto 2009 12:22

 Caro Fatboy, in tutte le epoche precedenti le comunità erano indubbiamente più piccole, rispetto alla comunità globale odierna della comunicazione istantanea, ma i legami erano più stretti ed il senso di appartenenza ad una comunità più forte. 

Tutti quegli elementi sociali, ovvero la famiglia, i legami parentali, le comunità intermedie e così via erano molto più sentiti ed influenti che non oggi.

Basti pensare che la sola rivoluzione industriale è potuta avvenire grazie al surplus accumulato proprio dalle comunità e dalla fortissima solidarietà tra famiglie, parenti e comunità.

Mai nella storia l’individualismo, il rifiuto della tradizione e la perdita di legami reali sono stati così forti come nella società contemporanea occidentale.

E con questo non voglio asserire che la mitizzazione di un’epoca passata, e la sua emulazione, fenomeno che è in corso nel mondo islamico sia un’alternativa migliore. 

L’alternativa migliore è rispettare le proprie origine, rispettare i gruppi sociali, sentirsi parte della comunità, operare per il bene comune e non solo per il bene personale e guardare al futuro ricordandosi però sempre e comunque da dove siamo venuti. 

Migliorare le proprie condizioni di vita senza ledere quelle altrui non è un’utopia. Poi sul fatto che un modo perfetto e bucolico non sia mai esistito concordo con te, ma la situazione attuale è un’aberrazione della struttura sociale che per millenni ha caratterizzato il genere umano.




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