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Commento di Matteo

su Terremoto dell'Aquila: evitare il funerale di un'opera d'arte


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Matteo 24 giugno 2009 18:17

Quello che viene raccontato da Errico Centofanti, anche nell’altro articolo del 15 giugno, è un accorato appello ai lettori per stabilire quale sia la cronaca fedele dei fatti. Come tale, spero che la diffusione sia estesa il più possibile, anche oltre i confini nazionali. Esorto Centofanti a far tradurre i suoi testi e a diffonderli sulla stampa internazionale. All’estero la sensibilità dell’informazione è molto diversa.

Aggiungo, tornato a L’Aquila per alcuni giorni (non vivo più lì da anni, ma il legame è fortissimo), che avrei voluto andare a fare la visita all’interno della zona rossa. Mi sono fermato a pensare, e sono stato assalito da un’immagine tremenda, lugubre. Da una parte potrebbe ricordare la visita ad un giardino zoologico un po’ in disarmo, da un’altra la visita ad un sito archeologico senza vita propria ma, a guardar bene, l’aspetto lugubre che richiamavo è l’immagine di un morto disteso per terra parzialmente coperto da un lenzuolo. Un’immagine da telegiornale che non posso sopportare. Lì mi sono fermato: non sono andato fare la visita e invito ora tutte le persone sensibili a non andare. Nessuno sia morboso per la visita al morto, ma diamoci tutti da fare per ristabilire verità e competenze, e per recuperare la città al suo splendore ed ai suoi cittadini.

Il terremoto è dell’Aquila, l’Abruzzo dia il suo sostegno.


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