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 Home page > Tribuna Libera > Torna Silvio: grazie Beppe e Matteo

Torna Silvio: grazie Beppe e Matteo

Il combinato disposto dell'azione politica del M5S e del nuovo PD di Matteo Renzi ha un solo beneficiario che si chiama Silvio Berlusconi. Chi ci rimette però è il popolo italiano.

Era nell'aria, lo si temeva e non poteva finire diversamente. Anch'io, pur nel mio piccolo, ho tentato di mettere in guardia su quello che poteva succedere, ma gli entusiastici ed obnubilati seguaci del santone genovese e gli implacabili bischeri alla corte del sindaco di Firenze, non hanno debordato di un millimetro dalla loro perseveranza.

E così,quando si combinano due opportunismi che, seppur teoricamente, perseguono obiettivi diversi, la risultante di queste due spinte prende inevitabilmente una terza direzione.

Beppe Grillo e Matteo Renzi, personaggi così diversi eppur così simili al punto da diventare ossimoricamente simbiotici. Entrambi vogliono distruggere Silvio Berlusconi ma nel contempo fanno di tutto per aiutarlo a risorgere.

E gli effetti di tale sciagurata azione combinata cominciano già a vedersi, se è vero quello che ci dicono gli ultimi sondaggi, per una volta tutti concordanti, 'unico schiaramento potenzialmente in grado di raggiungere quel fatidico 37 % che consentirebbe ad una coalizione di ottenere il premio di governabilità, ad oggi sarebbe quella del centro destra che si sta ricoagulando attorno a Forza Italia.

L'istituto Emg, i cui dati sono stati segnalati da Enrico Mentana su La7, danno il polo di Centrodestra attualmente al 35%, mentre quello di Centrosinistra al 34,2%.

Giustamente direte : e beh? Dove sta la novità? L'Italia è sempre stato un paese di destra; la sinistra quando è arrivata ad un passo dal potere è stata ricacciata indietro con i torbidi anni della strategia della tensione, orchestrata anche da poteri internazionali.

Quindi constatata l'impotenza elettorale, alla sinistra altro non è rimasto che il consociativismo, quello meglio noto come "l' inciucio", perché nessuno, sia chiaro, in questo dannato paese è disposto a rimanere fuori dalla divisione della torta

La novità è che dopo un ventennio di follie berlusconiane, per la prima volta c'era la possibilità di affrancare il paese da quel fradiciume etico e morale che ha ammorbato la società fino alle radici, inquinando le coscienze e corrompendo gli spiriti a tal punto da renderci un paese con un livello di civiltà teorica indegno di un paese avanzato che si picca di essere tra i primi otto del mondo.

Tutto parte dalla sottovalutazione di chi e cosa ha rappresentato la piovra Silvio Berlusconi nella società italiana, già gravata da un pesante deficit etico e morale, e dalla conseguente traduzione di questa sottovalutazione in strumentalizzazione politica per fini personali.

Beppe Grillo ed il suo M5S, nato dal movimentismo online e da spinte antisistema, sono teoricamente il nemico mortale della piovra di Arcore; tuttavia l'azione politica messa in campo ha dimostrato la necessità del comico genovese di mantenere politicamente vivo Silvio Berlusconi per alimentare la strategia dell' "inciucio" con la quale tenta di svuotare il PD del suo elettorato e di centripetare l'astensionismo in direzione del M5S.

Poi i più maligni ci vedono anche un interesse più prosaico legato agli introiti che si materializzano nel suo sito, dove la demonizzazione del psiconano, testa d'asfalto ecc...,si traduce in preziosi click che portano tanti bei soldini alla Casaleggio Associati. Vero o no che sia, sta di fatto che per Grillo la soptravvivenza politica di Berlusconi è fondamentale, talmente irrinunciabile che quando c'è stata l'occasione di sepellirlo definitivamente si è tirato indietro. E questo è il suo peccato originale.

Matteo Renzi, soprannominato "l'ebetino" dalla inesauribile fantasia di Grillo, appena diventato segretario del PD è corso all'abbraccio con Silvio, non solo ridando credibilità politica e personale all'illustre pregiudicato, ma affidandogli persino la scrittura della riforma elettorale, quell' "Italicum" studiato per castrare elettoralmente il M5S ma che, proprio in quanto tale, finirà per confinare anche il PD in un alveo elettorale limitato.

Perché un Silvio Berlusconi forte attrae come una calamita tutto il ciarpame destrorso e moderato del paese che se ne impippa degli aspetti etici e morali, vanificando di fatto i sogni espansivi di cattura a destra del sindaco di Firenze.

Difatti già si vedono i primi segnali. L'ineffabile Pierferdinando Casini, annusando l'aria di poltrona come un cane da tartufo, è già riapprodato alla corte di Silvio, altri statene certi, lo seguiranno a ruota. Per la verità poco o nulla c'era da aspettarsi in un democristiano travisato da sinistrorso e i danni peggiori devono ancora arrivare .

E allora, saldo totalmente negativo? Per fortuna, politicamente parlando, esiste anche un resto diverso da zero. Bisogna cioè riconoscere al M5S il merito di avere completamente stravolto il quadro politico ed istituzionale che si era sedimentato nel corso di decenni. Volete un esempio?

Ieri si è riunita la Commissione di presidenza del Senato per un parere sulla costituzione di parte civile da parte della medesima istituzione nel processo che si apre sulla corruzione del senatore De Gregorio, già reo confesso, da parte di Silvio Berlusconi e che si inquadra più generalmente nella "compravendita" di parlamentari che il pregiudicato avrebbe posto in essere per far saltare il governo Prodi. Un atto corruttivo che, se definitivamente provato, stante la gravità ed il danno apportato al corso della vita politica e civile di questo paese, meriterebbe, esso solo, il carcere a vita.

La Commissione che, per fortuna formula solo un parere non vincolante, si è espressa con otto voti contro sei a favore della "non costituzione di parte civile", ovvero un' istituzione fondamentale della democrazia rinuncia a costituirsi parte offesa e derubata delle sue prerogative costituzionali.

A favore il M5S, il Pd e Sel, contro, ovviamente tutti i destrorsi, alfaniani, leghisti e frattaglie comprese varie ma, sorpresa delle sorprese, pure la senatrice Linda lanzillotta, delfina di Mario Monti. Un segnale chiaro e limpido in chiave di vecchio stile inciucesco, ovvero salvare Berlusconi per salvare l'intesa sulle riforme istituzionali con Matteo Renzi.

E la dignità istituzionale? Fanculo la dignità istituzionale, evviva il realismo politico.

Ma, in quel famoso resto diverso da zero lasciatoci in eredità dal M5S, per fortuna c'è il Presidente del Senato Pietro Grasso che, sconfessando il parere della Commissione, ha deciso che l'istituzione si costituirà parte civile e chiederà risarcimento a Berlusconi qualora venisse riconosciuto colpevole del reato ascrittogli.

Come credete sarebbe finita se al posto di Grasso ci fosse stato l'inciucesco Luciano Violante?

 

I commenti più votati

  • Di (---.---.---.228) 12 febbraio 2014 11:37

    Veramente state travisando la realtà. Come ho scritto altrove, questo governo cadrà grazie a Berlusconi e Renzi perché prima si sono alleati e verso marzo si daranno le legnate portando l’Italia ancora più allo sprofondo.

    Non potete imputare alcun danno al M5S che con nessuno si è legato/alleato. Quelle sono solo vostre illazioni

  • Di (---.---.---.16) 12 febbraio 2014 12:17

    Mi pare che l’autore dell’articolo scordi (appositamente?!?) che se finalmente Berlusconi è fuori dal senato è SOLO merito del M5S.

    Questo tentare di collegare il M5S con il pregiudicato è veramente fuori dalla realtà, ad ognuno la propria interpretazione delle cose... alla fine saranno i fatti concreti che stabiliranno come sono le cose.

    Saluti

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.228) 12 febbraio 2014 11:37

    Veramente state travisando la realtà. Come ho scritto altrove, questo governo cadrà grazie a Berlusconi e Renzi perché prima si sono alleati e verso marzo si daranno le legnate portando l’Italia ancora più allo sprofondo.

    Non potete imputare alcun danno al M5S che con nessuno si è legato/alleato. Quelle sono solo vostre illazioni

  • Di (---.---.---.16) 12 febbraio 2014 12:17

    Mi pare che l’autore dell’articolo scordi (appositamente?!?) che se finalmente Berlusconi è fuori dal senato è SOLO merito del M5S.

    Questo tentare di collegare il M5S con il pregiudicato è veramente fuori dalla realtà, ad ognuno la propria interpretazione delle cose... alla fine saranno i fatti concreti che stabiliranno come sono le cose.

    Saluti

  • Di (---.---.---.244) 12 febbraio 2014 12:19

    "Vero o no che sia, sta di fatto che per Grillo la soptravvivenza politica di Berlusconi è fondamentale, talmente irrinunciabile che quando c’è stata l’occasione di sepellirlo definitivamente si è tirato indietro. E questo è il suo peccato originale."

    Quando sarebbe che il M5S si sarebbe tirato indietro?
    La richiesta del voto palese, per evitare i soliti inciuci, per la votazione della decadenza, poi votata ed approvata, del senatore Berlusconi mi pare che sia stata fatta dal M5S. O no?
    Mi pare che il M5S ha votato favorevole alla decadenza del senatore Berlusconi e da quel giorno non ha avuto più nessun tipo di rapporto. Mentre altri, che pure hanno votato favorevolmente, si sono visti in un’appartamento privato per decidere o far decidere la legge elettorale.
    Se poi vogliamo dire che è tutto merito del senatore Grasso allora ..... significa travisare un pochino la realtà!!

    • Di paolo (---.---.---.191) 14 febbraio 2014 19:17

      Magari se fai un passo indietro forse capisci a cosa mi riferisco . Bersani sarà anche stato un politico modesto , ma se Grillo accettava ( o anche " imponeva " ) i quattro punti messi sul piatto Silvio era cotto e mangiato . Ma il comico se l’è cavata con l’ennesima giravolta e Silvio adesso è ancora li’ ad un tiro dal riprendere in mano il timone . Complimenti .

      A ma già scusa , dimenticavo , voi siete in attesa di prendere quel 51% di voti per fare il governo monocolore turbo del "solo Grillo e Casaleggio " . Poi a seguire chiudere il Parlamento ,eliminare i partiti (tranne il vostro ovviamente) ,uscire dall’euro , non riconoscere il debito pubblico ecc...
      ciao

  • Di (---.---.---.96) 12 febbraio 2014 12:27

    come si puo’ ancora andare a votare un’imprenditore privo di patriottismo,che fa i cazzi suoi alla grande o un damerino che se tutto va bene non sa nemmeno che vuol dire lavorare........be credo che solo un masochista possa ancora credere a certi parassiti.......questi oltre che esser esautorati da ogni incarico,debbano essere indagati "LORO" dalle istituzioni che hanno creato.......il vs funerale sara’ giorno di festa

  • Di (---.---.---.61) 12 febbraio 2014 12:39

    Asserire che il M5S abbia contribuito alla rinascita di B, è pure mistificazione della realtà, un fantasy horror di chi, deluso, non sa più dove sbattere la testa.
    Il M5S, ricordo, è quello che ha richiesto il voto per cacciare B dal Senato!
    Mai gli sarebbe venuto in mente alla "sinistra", che per anni ci è andata a braccetto. E sempre la "sinistra", oggi, con il più deficiente degli strateghi, Renzi, che credeva di fottere il più grande fottitore italiano, è andata a ripescarlo per produrre una legge elettorale, peggiore dell’attuale, cucita addosso al nano di hArDcore!
    Se quella sopra è la vostra analisi dei fatti, ecco perché ancora non capite cosa o chi votare.
    Ma non il M5S! Sia mai che cambiasse qualcosa...

  • Di (---.---.---.251) 12 febbraio 2014 13:31

    Tutto lo scritto parte da un assunto completamente errato, che dimostra anche la mancanza di conoscenza del M5S, della sua storia e delle sue finalità e , non da ultimo, mancanza di comprensione della realtà.
    L’assunto è questo:
    "....Beppe Grillo ed il suo M5S, nato dal movimentismo online e da spinte antisistema, sono teoricamente il nemico mortale della piovra di Arcore....."
    Il M5S non è solo contro berlusconi ma è anche contro il PD, che ha pari responsabilità unitamente alle coalizioni che si sono avvicendate in questi anni in entrambi, sul disastro politico, economico e sociale dell’italia, in quanto pur alternandosi, nessuno ha mai notato nessuna differenza di politica,
    Condividono stesse politiche economiche, sociali e internazionali, le uniche differenze sono questioni di lana caprina, che riguardano questioni ideologiche, che come noto, non costano nulla, sconfinano spesso nella demagogia e, sopratutto non intaccano minimamente i veri poteri e interessi, sia quelli precostituiti e i propri.
    Smettiamola di fare giornalismo da bar, non sono più i tempi, la gente è diventata più esigente e pretende credibilità quando si argomenta.

    • Di paolo (---.---.---.238) 12 febbraio 2014 20:44

      Tra il giornalismo da bar (per inciso non mi ritengo un giornalista ma solo uno che scrive quello che pensa) e i cantori del nulla ,i pompisti di aria fritta , i falsi riformisti ,i seguaci del santone , gli scassatutto a prescindere ecc.... , preferisco decisamente il giornalismo da bar .
      Se non altro ha il dono di essere genuino e disinteressato.
      saluti

  • Di (---.---.---.207) 12 febbraio 2014 14:57

    Il povero Paolo farnetica, ma il dottor Gottardo ha individuato il problema!

    Caro Paolo, leggiti quanto segue, fatti quattro risate, poi magari parliamo delle possibilità di guarigione. Saluti...

    La sindrome da PD (SPD)

    Riporto in anteprima la trascrizione, effettuata dalla mia segretaria, del mio intervento al "Congresso delle nuove malattie" tenutosi recentemente a Perugia. Non ho visionato lo scritto, quindi chiedo scusa in anticipo, ben conscio che, per lo stesso motivo, posso benissimo dissociarmi in seguito da quanto c’è scritto; oltre a questo spero di poter pubblicare in seguito questo articolo su importanti riviste scientifiche come Nature, o anche Focus, Donna e salute o al limite Il mio cane.

    — -

    Introduzione La Sindrome da PD (SPD, da confondere con il partito tedesco) è una malattia diversa da tutte le altre per diversi motivi, stimati colleghi. In primis, come nota epidemiologica, si trova solo in Italia: colpisce principalmente gli elettori del PD ma, come fa intendere il "principalmente", non solo quelli. La malattia attacca il cervello ed è infettiva: si trasmette sia in modo orale (e fin qui niente di strano), sia in modo scritto; ma le peculiarità di questa sindrome non si fermano qui, come vedremo (dalla sala si leva un applauso).

    Eziologia: genesi e causa e patogenesi Pare che la SPD si sia originariamente sviluppata a causa dei comportamenti del PD (da qui il nome), con proclami illusori poi masochisticamente sempre vanificati, un po’ come la forma di tortura che consiste nel suscitare false speranze per poi deluderle: protratta nel tempo, la frustrazione è in grado di distruggere la personalità del torturando. Ma nel caso del PD, cari colleghi, devo riportare, anche se io non dò molto credito a questa tesi, anche cause fisiche! Sì, pare che la ripetizione ossessiva delle due parole "MA ANCHE", sentita tante volte da Veltroni, generi impulsi nervosi deleteri ai neuroni dopaminergici; la causa sarebbe la cacofonia - non solo sonora MA ANCHE semantica - dei due termini ravvicinati. Insomma, le bruttezze fanno male; aggiungo che dopo aver accennato di questa tesi a Berlusconi, egli ha smesso di frequentare la Merkel e si è circondato di bellezze, probabilmente come misura preventiva allo sfascio di cui gli stavo raccontando.

    Sintomatologia Disforia di genere (sintomo negativo), intolleranza verso Beppe Grillo, riduzione della capacità di giudizio, che prelude, nella fase prodromica, a perdita di memoria, bias cognitivo, perdita del filo logico, incoerenza e divagazione. Il sintomo ed effetto più importante è però la riduzione del giudizio, che insorge dopo l’incubazione, si acuisce dopo la fase prodromica, e infine crea tutti gli altri sintomi positivi.

    Diagnosi Lo strumento principe per la diagnosi dell’SPD sarebbe il GiudizioMetro(R), che però è inutilizzabile a causa della presenza di bispensiero. Il bispensiero (BSP), com’è noto, è la capacità di credere una cosa e il suo esatto opposto - proprio contemporaneamente o, a seconda dei casi, in base alla convenienza del momento, che peraltro è puramente aleatoria dal punto di vista diagnostico, anche se importante per il paziente che però, avendo ridotta capacità di giudizio, sostanzialmente non è in grado di capire la sua convenienza e aggrava quindi il quadro clinico. Per fare un esempio, esimi colleghi, riporterò il ragionamento enunciato da un elettore del PD che ho avuto la fortuna di avere fra i miei pazienti. Egli riteneva che il PD lavorasse meglio come opposizione che come maggioranza, idea questa non del tutto infondata, ma non voglio fare qui discorsi politici, e insomma per ottenere il suo scopo votava PD. Il ragionamento era questo: io voto PD affinché vada al governo, in modo che si logori e si attiri l’antipatia del corpo elettorale, così alle votazioni successive il PD va all’opposizione. Ora, stimati colleghi, questo è un esempio lampante di ridotta capacità di giudizio, oppure di BSP, o di entrambi; ma non si può negare una certa fondatezza dell’algoritmo enunciato dal paziente. Stimati colleghi, capirete adesso il motivo per cui questa sindrome mi appassiona, ma devo anticipare che questo esempio è solo propedeutico; ho in serbo bel altro! (applauso).

    Un altro sintomo notevole nella diagnosi della SPD è l’odio verso il Movimento 5 Stelle; in sintesi, una certa vicinanza ideologica tra PD ed M5S su alcuni argomenti sociali viene vista dai pazienti non come un’occasione positiva, ma negativa. Per esempio, l’M5S vuole introdurre il reddito di cittadinanza, idea questa molto di sinistra. Il PD però, che vuole avere l’esclusiva delle idee di sinistra, vota contro la proposta. I malati di SPD riescono a trovare una giustificazione: siccome l’M5S è all’opposizione, è naturale che le sue proposte vengano respinte dal PD - perché è la maggioranza che deve fare le proposte, anche se non le fa. In termini elettorali si ripropone il meccanismo del primo paziente: chi vuole il reddito di cittadinanza vota PD, anche se il PD non approverà mai la proposta, perché l’M5S POTREBBE non diventare maggioranza.

    Tuttavia, succede ogni tanto che un paziente di SPD si trovi a votare un altro partito. Qui il bispensiero (BSP) entra in gioco in quantità diverse caso per caso. Con una moderata quantità di BSP, il paziente vota un altro partito sopportando un grande senso di colpa: questo senso di colpa viene superato grazie al BSP e anzi permette poi di rafforzare la sensazione che era meglio votare PD, con relativa sensazione di liberazione e crescita. Un caso più interessante è il paziente che vota M5S usando una logica fredda e spietata, vota M5S senza sensi di colpa proprio per dare un segnale al PD: guarda, PD, come dovresti comportarti, come io elettore vorrei che tu fossi e dicessi; vorrei che tu dicessi di essere contro il Porcellum e che poi sostenessi la sua abrogazione; vorrei che tu dicessi di essere contro il finanziamento statale ai partiti e vi rinunciassi da subito; vorrei che tu dicessi di essere contro Berlusconi e poi lo combattessi per davvero! Succede a questo punto che M5S va in parlamento e comincia ad avversare il PD con gli stessi temi che l’elettore aveva in testa. Ma il paziente-elettore non è contento, perché vede il PD annaspare e fare porcate, e si consola tramite il bispensiero: i grillini sono maleducati impreparati antidemocratici tronfi, e il PD ha sempre ragione anche quando ha torto.

    Ma c’è una forma ancora più alta, cari colleghi, con un DOPPIO intervento di BSP: l’elettore che vota M5S per spostare gli equilibri interni del PD, per "riportarlo sulla retta via". Questo tipo di paziente-elettore si rende conto che il PD è marcio in buona parte, così vota M5S per costringere il PD ad allearsi con una forza pulita che lo obblighi a depurarsi (altrimenti il PD non ci penserebbe neanche). Un pizzico di bispensiero lo porta a credere che il M5S, dopo aver detto che avrebbe mandato tutti a casa, si sarebbe alleato con i suoi nemici. "Fanno tutti così no? Il PD l’ha sempre fatto, perché non dovrebbero farlo i grillini?". Manco a dirlo l’alleanza non ha avuto luogo. Da un certo punto di vista, perché Bersani voleva un appoggio senza concedere niente. Da un altro punto di vista, perché i grillini dovevano accontentarsi di promesse altisonanti perché essendo gli ultimi arrivati non avevano diritto a nulla di più. Ha invece avuto luogo un’allenza tra PD e Berlusconi ("mai con il PDL!"), dopo aver concordato con lo stesso un nome per il Quirinale, previo impallinamento di alcuni candidati del PD per fare scena. I punti programmatici che il PD aveva promesso all’M5S per ottenerne la collaborazione sono spariti nel nulla, ma tanto non erano idee politiche, erano un semplice pretesto, sono quelle cose che si dicono, ma non sono intenzioni, sono parole e, si sa, le parole vanno e vengono. A questo punto il bispensiero è più che mai necessario per difendere il PD: l’alleanza fra PD e PDL non è colpa del PD che l’ha fatta, ma dell’M5S che li ha costretti. Poi arriva Renzi, muove la stessa accusa al PD ("voi ci avete fatto il governo insieme"), i pazienti-elettori applaudono, Renzi si accorda proprio con Berlusconi, i pazienti-elettori applaudono di nuovo, tanto la colpa è dell’M5S che è l’unico che fa quello che dice! Roba da scatenare una rissa fra Leibniz, Nietzsche, Freud e Jung! (clamore nel pubblico)

    Cari colleghi, la parte più interessante di questa malattia l’ho descritta - solo in parte per mancanza di tempo - ma chi vuole approfondire può fare riferimento alle mie pubblicazioni. Chiudo velocemente, anche per non stancarvi (anzi chiedo scusa per la pesantezza dei temi affrontati (grande applauso)); per quanto riguarda prevenzione prognosi complicanze e profilassi posso solo dire che sono sotto studio, e passo immediatamente alla...

    Terapia La SPD è una malattia molto peculiare, e non stupisce che le cure proposte siano molte e diverse. I chirurghi propongono l’intervento, gli psichiatri l’elettroshock, gli omeopatici iniezioni a basse dosi di buon senso (per non attivare il BSP), Antonella Clerici le tagliatelle di Nonna Pina e mia nonna un purgante. PD ed FI, di comune accordo come sempre, dichiarano che abolendo le elezioni si risolverebbe il problema alla radice, senza variazioni di rilievo sulla democrazia; per intanto già alleviano le preoccupazioni degli elettori abolendo le preferenze. Dal canto mio, come psicologo comportament-etic-boolean-filosofista, ritengo in questa fase che i pazienti, piuttosto che essere eliminati, avrebbero bisogno di dosi terapeutiche di cose che loro aborriscono, come la coerenza e l’etica grillina, un po’ come Giovanardi che, contrario com’è alle droghe leggere, mostra tutti i sintomi di chi in realtà ne avrebbe un gran bisogno per calmarsi un po’.

    Grazie per l’attenzione, esimi colleghi, vi ricordo il mio indirizzo email per chi vuole maggiori informazioni o abbia informazioni utili: <[email protected]>

    (Applauso di sollievo)

    • Di paolo (---.---.---.238) 12 febbraio 2014 19:27

      Caro Gottardo
      Naturalmente mi son ben guardato dal leggere le cretinate che scrivi . Ti suggerisco di rivolgerti ad uno specialista che possa , dall’esame della tua logorrea grafologica , correggere le tue alterazioni neurali . Auguri .
      ciao

    • Di (---.---.---.125) 13 febbraio 2014 11:04

      Paolo, riporto alcune tue frasi del 2013, appena dopo l’inciucio PD-PDL e la rielezione di Giorgio Napolitano:

      > Guarda che è il PD che non si è fidato di Grillo e ha fatto benissimo [...]

      > Dopo caro, dopo, "se votate Rodotà ... chissa’ potrebbe nascere qualcosina ... ". Ha fatto bene il PD ha ignorare il burlone.

      > Non c’è stato nessun golpe [...] e Grillo pertanto afferma il falso ed è dovere civico denunciarlo

      > Tutto ciò che accaduto dopo il rifiuto dei grillini di chiudere per sempre la berlusconeiade, è ascrivibile unicamente a Grillo

      Ma la più bella è:
      > Infine, [...] il sottoscritto, culturalmente di sinistra, [...] elettore per decenni del PCI pur con indicibili incazzature, alle ultime elezioni, dopo venti anni di assenza dalle urne per raggiunto limite di sopportazione, ha votato, pensa un po’, Mario Monti [...]
      > E sai perché? Perché non potendo combattere Berlusconi ed il berlusconismo da sinistra, ho disperatamente cercato di contribuire a far nascere una destra decente che erodesse il Pdl. Una pensata della quale ora mi vergogno, ma la disperazione a volte gioca brutti scherzi.

      Caro Paolo,

      forse è meglio che te la leggi, la mia semiseria "Sindrome da PD": tu mostri proprio tutti i sintomi!

      Ma capiamoci; abbiamo storie in qualche modo parallele, e leggere le tue frasi del 2013 mi ha dato un’impressione di umanità (non che prima non ci fosse, sia chiaro). Quello che critico è la tua avversione incondizionata per i grillini, ma ti rendi conto anche tu che le alternative hanno problemi ancora più grossi. Anche io salutai l’avvento di Monti come una salvezza, finalmente! Ma poi ho cambiato idea, fino a essere disgustato (e non mi riferisco alle politiche economiche). E lo stesso è successo per altri partiti, incluso il PD. Non è rimasto più nessuno, se non i grillini: non sono perfetti, ma è il meglio disponibile. Tu li critichi, ma ogni critica che fai potrebbe essere rivolta anche agli altri, e sovente addebiti loro colpe che non hanno, a volte contraddicendo te stesso. Basta con le tifoserie, ci servono onestà e pragmatismo.

      Stammi bene,
      Gottardo

  • Di (---.---.---.254) 12 febbraio 2014 22:35

    Beh, tra i due litiganti il terzo gode, si dice così, no?


    E poi questa legge elettorale, è ovvio che B. se la sia costruita su misura, come sempre.

    Meglio sarebbe andare a votare con la vecchia. Tanto non è possibile scegliere il proprio candidato, il premio di maggioranza è comunque abnorme, e la rappresentatività del parlamento ulteriormente distorta da sbarramenti per piccoli partiti che non hanno senso.

    Contenti loro.
  • Di (---.---.---.89) 13 febbraio 2014 02:57

    Ma chi lo ha detto che Renzi vuol far fuori Berlusconi? (a parte Renzi ovviamente)

  • Di (---.---.---.203) 16 febbraio 2014 10:37

    Leggiti questo articolo che ho trovato in rete http://mafiepolitica.blogspot.it/2013/10/ma-berlusconi-e-davvero-finito.html forse non è esattamente come la vedi tu su chi ha aiutato B.

    E forse non tutti i mali vengono per nuocere. L’articolo è stato scritto 5 mesi fa, ma conserva intatta la sua validità.

    Il tuo affezionato Dtr nonché amico del PD

    • Di paolo (---.---.---.191) 16 febbraio 2014 16:53

      Letto . E’ l’opinione di Ugo Di Girolamo (o chi per lui) ,rispettabile ma non del tutto condivisibile.
      Intanto rilevo che Silvio è stato rilanciato da Renzi e che Renzi sta compiendo i passi che avevo esattamente previsto diversi mesi fa .
      Ma ,caro dtr , mi dici ora cos’è il PD ?
      ciao

    • Di (---.---.---.49) 17 febbraio 2014 16:52

      Il Pd non è più un partito pseudo socialdemocratico ma un partito democratico e come tutti i partiti europei ex socialdemocratici e ora democratici è un partito di sinistra. Entro aprile il PD aderirà al gruppo europeo dei partiti socialisti, che si chiamano tali solo per un ricordo del passato.

      Ma so che a te questo non basta perché continui a credere in una indistinta e fantomatica socialdemocrazia che esiste solo nella testa di alcuni ex comunisti italiani

  • Di (---.---.---.99) 16 febbraio 2014 12:48

    Cronoscalata >

    Da 1 anno Renzi cercava di candidarsi a Premier. L’ha vista brutta quando Alfano ha mollato Berlusconi per restare al governo con Letta. Aspettare un altro anno (con avvio ripresa e rilancio del paese) per Renzi significava perdere il posto in prima fila.

    Così, eletto Segretario, si è guardato bene dal contribuire a rinvigorire l’azione di Letta mettendo la sua impronta nelle scelte e nella squadra di governo. Più proficuo è stato accodarsi al coro dei critici “dubbiosi”.

    La sua “urgente” priorità è diventata quella di rincorrere il varo di una nuova legge elettorale e di un pacchetto di riforme di medio periodo. Tutto per marcare il segnale di una forte “discontinuità”.
    Alla fine Letta si è dovuto rimproverare l’eccesso di fiducia-lealtà tenuto verso gli organi del partito.

    Da qui.
    Renzi, come Segretario e Premier, potrà dispiegare tutto il ventaglio delle misure più volte evocate per imprimere una svolta al paese.
    Valga qualche notazione di merito.

    Avventato, se non illusorio, è contare su un patto di legislatura.
    Renzi ha tempo 1 mese per chiudere la partita della nuova legge elettorale e circa 1 trimestre per “sostanziare” le ricette scioccanti di quella sua “rivoluzione radicale” sin qui ignota allo stesso PD.
    Non può infatti mancare all’appuntamento con l’elezioni Europee.
    Di più.
    Per “correre” alla meta non potrà in alcun modo “penalizzare” Alfano e neppure “infastidire” Berlusconi. Altrimenti il rischio delle sue “smisurate” ambizioni ricadrà sull’identità e la rappresentatività del partito.

    Da annotare.
    Risollevare il paese dalla crisi non è una gara di cronoscalata. La storia insegna che la Febbre del Tribuno non conosce remore o limiti fino a …

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