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Renzi: il vetero comunista

Ideologie post comuniste. Le chiamano così i renziani, affermando di esserne parte. Una corrente sempre esistita, definita storicamente di destra i cui rappresentanti erano i miglioristi che volevano un partito diverso dal vecchio Pc che si richiamava all’Unione Sovietica.

Scorri, scorri, tutto quel nuovo che tv e giornali ci propinano appartiene al passato, sempre più dietro l’angolo, spacciato per cambiamento e appuntamento con una svolta storica che, se il Paese prendesse al volo, si troverebbe con le gambe all’aria.

E così Renzi e i renziani, sfruttando la vecchia corrente di pensiero, sono andati all’assalto della diligenza “Paese” riportando in vita mummie incartapecorite, cercando di stipulare accordi con il Cavaliere nella speranza di portare a casa una riforma elettorale decisa dall’alto, senza tener conto delle numerose anime di elettori che da tempo reclamano un diritto sacrosanto e inviolabile: scegliersi il proprio candidato. La rottamazione ha rottamato come un caterpillar quel seme buttato nella terra, sradicato sul nascere.

Un pensiero mandato in circolo dentro la società come un anticorpo per impedire il cambiamento grazie all’apporto di una stampa sempre più ossequiosa nei confronti di un burattino i cui fili sono tirati da burattinai di professione.

Renzi non fa altro che riallacciarsi al berlusconismo, mantenendolo giovane, propinandolo come modello culturale che continua a permeare di sé la società. La parola giovane è solo una mano di vernice sopra un mobile vecchio, in quanto sappiamo benissimo come il Cavaliere detesti la vecchiaia e, pur di attenuarne i segni, ricorre a lifting di vario genere.

Non solo: Renzi, nel diventare il profeta di un post - berlusconismo, si circonda di tante donne ben vestite, truccate e preparate che non disdegnano i centri benessere e il lusso sfrenato. Come dire, nani e ballerine si sono riciclate dando vita alla “fiera della vanità”. Alla faccia di chi attualmente non avendo un lavoro deve indossare pelli di animali scuoiati.

Da una parte i nuovi profeti dell’apparenza, dall’altra una società sempre più indigente e senza speranza. Altro che nuovo! Nonostante i numerosi problemi, il rampollo appartenente ad una generazione di vecchi politici si muove come un despota, millantando un dialogo che non c’è, facendo finta di voler fare in fretta per amore di tanti uomini e donne divenuti zombie.

Renzi, guarda caso, parla di riforma elettorale che sta decidendo nelle sacrestie del suo partito. Parla di riforma del Senato che, stando alle norme della Costituzione, richiede un anno per farla, poiché senza la riforma al senato, alla camera quella della legge elettorale non ha senso.

Ma di cosa parla Renzi? Ma su quale pianeta vive. E per cosa ci ha scambiati? Per replicanti?

 

 

 

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