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Violenza sulle donne: il Festival della Mente dice no al femminicidio

La scorsa domenica, 1° settembre, al Festival della Mente di Sarzana si è riflettuto sul femminicidio. Ma non all'interno del Festival. L'iniziativa è dell'Udi (Unità donne Italiane) e dell'attivo comitato di "Se non ora quando?" di La Spezia, che in questa occasione risponde al nome di Viviana Cattani, una delle attiviste.

Il momento del Festival scelto dal gruppo per questa specie di "flash mob" è l'esibizione di Lella Costa, tra gli atristi più amati sul territorio ligure, che un capannone molto ampio al centro di piazza Matteotti colmo di gente sta aspettando. "Se non ora Quando" e Udi hanno con loro uno striscione di circa 5 metri di lunghezza con sopra scritto "La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti", e raccolgono consensi tra i passanti, tra cui anche giornalisti e paganti dello spettacolo imminente.

Chi tiene lo striscione ha il volto coperto da una maschera e al collo un cartello che indica il numero delle donne uccise in Italia da gennaio 2013. Sono 83. Il gruppo così formato chiede dunque a Lella Costa, attraverso gli organizzatori, di poter intervenire prima dell'inizio dello spettacolo, solo presentandosi con lo striscione e i cartelli per avere un minuto di riflessione del pubblico. Lella Costa comunica immediatamente la sua disponibilità, gli organizzatori del Festival invece, la negano.

Alla richiesta di spiegazioni ad un uomo del coordinamento degli organizzatori, la risposta è: "Motivi di sicurezza". Sembra quasi uno scherzo, parlare di "sicurezza" ad una manciata di persone che chiedono proprio sicurezza, contro la violenza. Viviana Cattani seguita dal suo nutrito corteo non perde il suo sorriso e la sua fiducia e si inoltra tra gli astanti da uno degli ingressi del capannone. Lella Costa è già sul palco e ha il suo microfono, sta chiedendo per l'appunto un minuto di silenzio per le donne vittime di un fenomeno in spaventosa crescita, quando il corteo "sfonda" ogni resistenza ed entra. Sfila.

In religioso silenzio e nel modo più pacifico che si possa pensare. Il pubblico esplode in un fragoroso applauso che accompagna lo sfilare commosso del corteo. Lella Costa ringrazia. La speranza di chi ha partecipato a questo momento di condivisione di dolore per le vittime e affinchè se ne possano evitare ulteriori, è che quel "no" ricevuto dagli organizzatori del Festival sia stato di natura logistica.

Un "no" dettato forse dal timore di non riuscire a gestire un evento inaspettato, e che non sia, invece, dovuto ad insensibilità o, peggio, ostilità nei confronti della tematica della violenza dilagante, della misoginia (odio delle donne) che straripa dalle maglie più oscure di una cultura del non rispetto purtroppo radicata e profonda, finendo troppo spesso nella peggiore delle tragedie.

Un numero che con gli ultimi fatti di cronaca sale a 84 casi di donne uccise da uomini, una realtà che già nel 2012 ha destato le preoccupazioni dell'Unione Europea nei confronti di una Italia che non cresce, e non solo dal punto di vista economico.

 

Foto: Festival della Mente

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