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Violenza sessuale di gruppo: niente carcere preventivo, misure alternative

Scandalosa la decisione della Corte Costituzionale: niente custodia cautelare per coloro che si sono macchiati del reato di violenza sessuale di gruppo, nonostante questo sia collocato tra i "reati più odiosi e riprovevoli". Senza scendere nel merito delle motivazioni giuridiche che hanno spinto la Consulta ad avallare una simile scelta, mi limiterò ad alcune osservazioni da profano.

Intanto mi domando se la Corte si sia interrogata sulle conseguenze per la società civile di una risoluzione di questo tipo: un padre di famiglia con una figlia che ha subito violenza sessuale da un gruppo di sbandati come dovrebbe reagire? Dovrebbe forse rinchiudere la figlia in casa in attesa del processo, per paura di ritorsioni dirette, oppure valutare la possibilità di farsi giustizia da solo?

Personalmente non sono in grado di valutare quale sarebbe la mia reazione davanti ad una situazione del genere. Non vorrei scadere nel luogo comune, tuttavia determinate vicende bisogna viverle per meglio comprendere quanta rabbia può scaturire vedendo a piede libero coloro che hanno barbaramente violato la sessualità di una figlia. Credo che la Consulta dovrebbe riconsiderare la decisione presa, anche al fine prevenire episodi di giustizia privata.

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