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Via libera dal Governo alla nuova procedura ADR tra consumatori e imprese

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo che recepisce la direttiva europea sui diritti dei consumatori in base alla quale le controversie potranno essere risolte in fase stragiudiziale con costi e tempi molto più rapidi rispetto al giudizio.

Nuovi strumenti stragiudiziali per i consumatori al fine di risolvere più facilmente, con meno costi e in tempi rapidi, le controversie sorte verso le imprese. E' questa l'importante finalità perseguita dal Governo con il recepimento della direttiva europea 2013/11.

Il Consiglio dei ministri del 31 luglio scorso ha infatti approvato in via definitiva, dopo aver ottenuto il parere favorevole delle Commissioni parlamentari competenti e su proposta del presidente Matteo Renzi e del ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, il decreto legislativo di attuazione della direttiva 2013/11/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 maggio 2013 sulla risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori, che modifica il regolamento (CE) n. 2006/2004 e la direttiva 2009/22/CE (direttiva sull’ADR per i consumatori).

La direttiva in oggetto nasce dalla necessità di offrire ai consumatori una soluzione semplice ed extragiudiziale alle controversie tra consumatori ed imprese. Per il recepimento della direttiva sono state apportate numerose integrazioni e modifiche al Codice del consumo (decreto legislativo n.206/2005), al fine di mantenere una disciplina unitaria della materia salvaguardando il più possibile l’impostazione del Codice medesimo.

Il consumatore non può essere privato in nessun caso del diritto di rivolgersi al giudice competente, qualunque sia l’esito della procedura di composizione extragiudiziale. A tentare di dirimere le controversie fra consumatori e imprese saranno gli Organismi ADR attraverso professionisti appositamente preparati.

Per organismo ADR si intende qualsiasi organismo, a prescindere dalla sua denominazione, istituito su base permanente che offre la risoluzione di una controversia attraverso una procedura ADR (come ad esempio la mediazione) ed è iscritto in un apposito elenco istituito presso ciascuna Autorità competente (Ministero della giustizia, unitamente al Ministero dello sviluppo economico, Consob, AEEGSI, AGCOM e Banca d’Italia).

Ogni Autorità definisce il procedimento per l’iscrizione e verifica il rispetto dei requisiti di stabilità, efficienza, imparzialità nonché il rispetto del principio di tendenziale non onerosità, per il consumatore, del servizio. Inoltre gli organismi ADR saranno obbligati a mantenere un sito internet che fornisca alle parti facile accesso alle informazioni e, al contempo, garantire al consumatore la possibilità di presentare reclamo anche con modalità diverse da quella telematica.

Il Ministero dello sviluppo economico è designato come unico punto di contato con la Commissione europea e al fine di definire uniformità di indirizzo nel compimento delle funzioni delle Autorità competenti è istituito presso lo stesso Ministero un tavolo di coordinamento e di indirizzo.

Attraverso il recepimento della direttiva europea sul consumo l'ordinamento italiano potenzia così la previsione di utilizzo degli strumenti stragiudiziali per risolvere le controversie. Si tratta di un vero e proprio progressivo cambiamento culturale prima ancora che giuridico che, insieme ad altri provvedimenti già varati nei mesi scorsi in tema di giustizia civile, produrranno uno sgravio del carico pendente dei tribunali e aiuteranno cittadini e imprese a risolvere buona parte dei conflitti in modo consensuale e amichevole.

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