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Venezia riscopre la "romenofobia". Stop al film di Paunescu

La mostra del Cinema scopre i nervi degli italiani che non accettano di essere criticati dagli stranieri: il film romeno “ Francesca” verso il sequestro giudiziario, per ora sono sospese le proiezioni della pellicola. La Mussolini rinnova il suo giudizio contro la Romania

Quarta giornata alla sessantaseiesima Mostra del Cinema di Venezia che continua a svolgersi, in attesa dell’inaugurazione tra un anno del nuovo “palais” destinato ad accoglierla, nella vecchia costruzione risalente ai tempi del ventennio fascista. Sinora la rassegna cinematografica più importante d’Italia ha confermato una cosa sola: il suo proverbiale provincialismo di fronte a Festival del Cinema come quelli di Cannes, Berlino o Locarno che da anni le sono superiori.

Nessun sussulto infatti dalle parti del Lido di Venezia se non fosse per le feroci polemiche nate dopo la proiezione, nella rassegna Orizzonti, del film romeno, diretto dal regista Bobby Paunescu, “Francesca”, che narra la storia di una maestra d’asilo di Bucarest che, per moda più che altro, sogna, tra la contrarietà di suo padre e l’indifferenza del suo fidanzato, di emigrare in Italia per aprire a Sant’Angelo Lodigiano in Lombardia, la cittadina natale della santa degli emigrati Santa Francesca Cabrini, una scuola materna per i figli dei romeni residenti in Italia. A far rumore soprattutto le dure ed esplicite offese che il padre della ragazza pronuncia volutamente contro l’Italia ed alcuni suoi politici, come la deputata del Popolo delle Libertà Alessandra Mussolini che nei giorni successivi ai terribili stupri ed assassini di cui, dalle parti di Roma, si macchiarono alcuni delinquenti romeni, dichiarò alla stampa italica che “i romeni lo stupro e la violenza ce l’hanno nel Dna”.

Ad onor del vero gli stessi giudizi, negli stessi giorni, apparvero pure su importanti quotidiani di sinistra come Il Riformista, direttamente riferibile all’onorevole Massimo D’Alema, e L’Unità che non si sono certamente risparmiati nel presentare la Romania ed il suo popolo come il ricettacolo della feccia planetaria. Una violenta critica bipartisan quella che dall’Italia ha colpito Bucarest alla quale hanno resistito solamente pochi quotidiani tra cui L’Avvenire di Dino Boffo.


Specularmente pure in Romania è cresciuta l’acrimonia e l’odio verso il nostro paese, i suoi governanti e gli italiani in genere tanto che, in un perfetto stile neo- realista, nel suo ultimo film Paunescu fa insultare la Mussolini dal padre di Francesca che la definisce “..una tr…che vorrebbe tutti i romeni morti”. Sia però chiaro che Paunescu non ha inventato niente e le frasi offensive dette nel film non rispecchiano certo il suo pensiero ma oggi, dopo l’ondata romenofobica che ha attraversato l’Italia intera negli ultimi venti mesi, insulti del genere verso l’Italia, il suo popolo ed i suoi politici, siano essi di destra che di sinistra, sono comunissimi anche nelle più distinte famiglie di Bucarest.

Nel film poi, contrariamente a quanto vorrebbero far credere certi politici italiani, non è solo la penisola, dipinta come una terra xenofoba e razzista, ad uscirne male ma anche la Romania viene tratteggiata come una nazione piena di furbi, delinquenti di piccolo e medio cabotaggio, magliari sempre pronti a truffare o rapinare non gli spaventatissimi italiani ma i propri compatrioti.

Francesca non è un film bellissimo, Paunescu ha fatto di meglio, ma certo non meritava gli strali esagerati della Mussolini il cui legale ha avviato le procedure per il suo sequestro giudiziario mentre una querela per ingiuria e diffamazione verrà depositata contro Paunescu, che, è notizia di ieri, andrà a fare il paio con quella presentata dal Sindaco di Verona, il leghista Tosi, destinatario di un analogo insulto in un’altra sequenza della pellicola. La Mussolini ha poi anche dichiarato ad Adnkronos che "gli insulti nei suoi confronti sono la prova provata che quello romeno è un popolo violento” aggiungendo poi di essere stata dalle parti di Bucarest e di aver notato come la Romania sia un paese primitivo e troglodita indegno di rimanere nell’Unione europea.

La mostra era stata aperta dal mellifluo e scontato film di Giuseppe Tornatore, prodotto dal figlio di Silvio Berlusconi, che offre una rassicurante ed oleografica ricostruzione della storia d’Italia vista attraverso gli occhi di un militante di sinistra della provinciale Bagheria, città di una Sicilia dove la mafia non esiste. Il premier italiano lo ha già indicato come un capolavoro assoluto, altro che Amarcord di Fellini, degno del Leone d’oro. Comunque il cinema con la C maiuscola è un’altra cosa: sinora a Venezia non ce ne è traccia.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.251) 7 settembre 2009 12:24
    Damiano Mazzotti

    lo so che è difficile lavorare in Italia per chi lavora nel settore cinematografico...

    Ma Tornatore poteva risparmiarsela questa collaborazione...

    E il suo stile ha avuto una deriva pubblicitaria che fa veramente schifo...

    Non giudico il film perchè non l’ho visto ma dal trailer ne ho avuto abbastanza...

    Questo è il risultato degli artisti che seguono i soldi e la fama del popolo bue e pecorone

  • Di L’antignoranza (---.---.---.133) 7 settembre 2009 22:02

    La Mussolini lavora solo grazie al cognome che porta, perchè non vale niente, tanto è che si è comprata la laurea in medicina e ha fatto filmetti da 4 soldi dove doveva mostrare le tette (Es. noi uomini duri). Suo nonno era un grande uomo e statista. Lei è un’ignorantona che sarà stata pure in Romania ma non ha capito niente di quel paese. Ma ha visto che pulizia e sicurezza nelle strade?I romeni sono furbi, molti sono avari, ma vogliamo parlare degli italiani?Se la sig.ra Mussolini guadagnasse 150 euro al mese, cosa farebbe?Non vivrebbe di furbizia?Chissà quanti soldi si è fregata da deputato e rompe ancora i coglioni? 

    • Di Panforte (---.---.---.218) 8 settembre 2009 06:38

      Ma taci!!!!!! La Mussolini certamente non è una grande statista ma è cmq un depuatato del parlamento italiano e in definitiva una cittadina italiana, pertanto ogni comportamento che costituisce reato va inibito ove possibile, come nel caso di questo filmetto rumeno. La Mussolini però c’ha preso bene sulla romania e i rumeni: un popolo di ignoranti, ubriaconi, zozzoni, ladri di galline che per una gallina si venderebbero pure la madre, zoccole e incapaci di ogni sorta che vivono in uno stato primordiale.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.55) 8 settembre 2009 09:34
    Damiano Mazzotti

    Molti romeni sono molto poveri e la povertà implica l’impossibilità di studiare e quindi anche l’ignoranza e la delinquenza per cercarsi i soldi facili... E si può fare un facile paragone con il Sud Italia...

    Però in Romania le leggi si fanno rispettare e infatti molti romeni preferiscono venire in ITalia a farsi le vacanze criminali.. Stanno saccheggiando tutte le case vecchie e abbandonate e le seconde case da vacanza di mobili, suppellettili, tv, ecc.

  • Di Fly (---.---.---.169) 8 settembre 2009 12:31

    Qui si tratta di cinematografia,scenari e personaggi;persone come la Mussolini,che l’intenzione di fare polemiche,dare giudizi e considerarsi "superiore" non la mai nascosta,senza un reale supporto,da vera "signora" ed intellettuale avrebbe dovuto capire meglio il senso del film e il suo messaggio;a volte il pensiero personale deve far posto alla dipolmazia di un "politico" vero che di sicuro non va a fare causa a un regista di un film,creando cosi dei grossi dubbi su quello che realmente sono gli interessi del Onorevole Mussolini!

  • Di lorenzotns (---.---.---.187) 9 settembre 2009 02:04

    alla mussolini ed ai suoi seguaci ricordateli degli italo-americani; chi e senza colpa tiri il primo sasso

  • Di haussa (---.---.---.38) 27 settembre 2009 11:50

    Italo-americani, di prevalente origine meridionale, prego.

    Haussa

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