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Venerdì Santo a Sanremo: la comunità luterana della città offre “Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce” di Franz Joseph Haydn

Il concerto si terrà questo pomeriggio alla Chiesa Luterana di Corso Garibaldi con inizio fissato alle cinque. 

 Dopo essere stata rappresentata in città l’altra sera nella riaperta Chiesa di Santo Stefano, per l’occasione è intervenuto pure il Vescovo diocesano cattolico Monsignor Tonino Suetta, oggi pomeriggio alle ore diciassette, in concomitanza con il Venerdì Santo, la comunità luterano- protestante di Sanremo offre alla cittadinanza, ed agli appassionati di musica, l’opera che nel 1786 il musicista Franz Joseph Haydn scrisse per l’occasione su commissione del Capitolo della Cattedrale di Cadice in Spagna, e cioè la “Musica Instrumentale sopra le ultime sette parole del nostro Redentore in croce”.

Si tratta di sette sonate con una introduzione ed alla fine un “Presto” significante il Terremoto che quel dì su tutta la terra all’ora Nona, le tre del pomeriggio, squarciò la terra in occasione della morte di Gesù Cristo sul Golgota. In origine l’opera fu composta per orchestra, ma l’anno successivo il suo compositore ne trasse una trascrizione per quartetto, o quintetto, d’archi ed un’altra per pianoforte. E’ la prima di queste ultime due che oggi verrà rappresentata alla Chiesa luterana di Corso Garibaldi nella “ Città dei Fiori”. Il pubblico sarà, dunque, chiamato a meditare sulle ultime sette parole espresse da Gesù Cristo durante la Passione: “ Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”, “ Oggi Sarai con me in Paradiso”, rivolto al buon ladrone, “ Donna, ecco tuo figlio”,” Mio Dio, Mio Dio, perché mi hai abbandonato?”, “ Ho sete”, “ Tutto è compiuto” e “ Padre nelle tue mani rimetto il mio spirito”. 

 

La prima delle sette sonate consta di un movimento maestoso ed allegro, è l’introduzione, cui fanno seguito un largo, un grave e cantabile, un grave, un largo, un adagio, un lento, un largo ed, infine, un presto e con tutta la forza. Protagonisti del pomeriggio musicale saranno i musicisti del quintetto d’archi “ Archi all’opera” dell’Orchestra del teatro Carlo Felice di Genova, e cioè Pier Domenico Sommati, violino, Marco Ferrari, altro violino, Giuseppe Francese, alla viola, Giulio Glavina, violoncello, ed Elio Veniali al contrabbasso. Ferrari si è diplomato in violino al conservatorio “ A. Vivaldi” di Alessandria e si è perfezionato ai corsi internazionali di Portogruaro, Ha svolto carriera concertistica sia come solista che come componente di formazioni cameristiche ed orchestrali in tutt’Europa, mentre Pier Domenico Sommati fa parte dell’orchestra del grande teatro genovese sin dal 1992 ove ricopre l’incarico di spalla dei primi violini. Francese si è diplomato in violino e viola con il massimo dei voti presso il Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari e dal duemilaquattro è viola di fila al teatro del capoluogo ligure. Glavina, invece, diplomatosi in violoncello presso il Conservatorio “Paganini” di Genova è stato a lungo primo violoncello presso l’Orchestra Giovanile italiana. Veniali, pure lui diplomatosi come Ferrari al Conservatorio di Alessandria, è invece il primo contrabbasso dell’orchestra genovese. 

 

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