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Vendola-Don Verzè: nessuna bufala e...

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La questione Vendola-Don Verzè e l’ospedale di Taranto finanziato coi soldi pubblici: in tanti in rete gridano alla bufala. In realtà il governatore non ha mai fornito spiegazioni adeguate. Anzi.

La bagarre – o quasi – trova casa su Facebook. E quasi ci riesce quest’oggi, quando in mattinata la pagina pro-Vendola “Pugliamo l’Italia” verga un comunicato “di chiarificazione” per spiegare come ItaliaTerraNostra, giornale online che aveva parlato di bizzarri finanziamenti della Regione Puglia al sodale del premier Don Verzé per la costruzione del plesso San Raffaele del Mediterraneo in quel di Taranto, avesse fino a quel punto mistificato tutto, facendo passare l’elargizione dei finanziamenti come regolare erogazione per regolare struttura pubblica, sebbene frutto di una joint venture pubblico-privata.
 
Sempre in mattinata arriva una nostra replica, tramite nota, nella quale si chiedeva conto, tra l’altro, dell’inesistenza di una gara d’appalto pubblica, prevista in questi casi e tuttavia negata. Precisa, lo scritto del gruppo Pugliamo l’Italia, che “non si tratta di tangenti, di regali o di quant’altro, ma di regolari finanziamenti. Le uniche perplessità potrebbero venire sugli appalti, ma ci fidiamo della spiegazione di Nichi“.

La spiegazione di Nichi, nella fattispecie, parla del girovagare ossessivo e affannoso per l’Italia del nostro, alla ricerca di un’esperienza d’avanguardia nel settore medico che potesse risarcire i danni morali e materiali di una Taranto, nel 2005, trovata morente (minuto 5,46 del video). Questi i fatti: Vendola sbarca in terra lombarda, si “guada attorno” e conosce le megastrutture del San Raffaele di Don Verzè, al quale affida la costruzione di un nuovo ospedale, non potendo fornire ad una città “che scoppia di dolore”, a suo dire, le risposte certe e celeri che merita attraverso l’iter farraginoso dell’amministrazione pubblica. Stile “emergenza-grandi appalti”.

Un articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 17 maggio 2008, tuttavia, parla di un progetto, questo, che “ha preso avvio circa un anno fa quando don Luigi Verzé, presidente del San Raffaele ha avanzato la proposta al presidente Vendola“. La richiesta, dunque, sarebbe arrivata da Milano, e due anni dopo la dolorosa scoperta di una Taranto che muore di cancro. Sempre del 2007 è l’incontro tra gli uomini della Regione e quelli del San Raffaele lombardo, che porterà poi, a quanto pare, alla stipula della fondazione di cui avevamo già parlato. Ma di questo, la nota di Pugliamo l’Italia, i retori della “bufala anti-Vendola” e Vendolastesso non sanno fornire una versione ufficiale dei fatti.

Quanto al finanziamento, nel pomeriggio arriva una nota di risposta di Gianni Lannes, direttore di ItaliaTerraNostra, che ricorda come basti “leggere le delibere dell’anno 2009 numero 2033, 2039 e numero 320, 331 e 1154 partorite dalla giunta regionale pugliese nell’anno 2010 per comprendere appieno il senso dell’elargizione gratuita (ben 120 milioni di euro, vale a dire denaro pubblico) a don Verzè“. Addensando, peraltro, nubi sulla trasparenza dell’esecutivo regionale, non essendo stata notificata “la delibera di giunta regionale numero 1154 dell’11 maggio 2010″. Menzionata, come sembra, nella proposta di deliberazione della Giunta fornita dallo stesso Lannes.

In questa, peraltro, la realtà delle cifre: il progetto, effettivamente da 120 milioni, viene effettivamente assegnato alla fondazione San Raffaele del Mediterraneo, la società pubblico-privata con Verzè dentro. Che usufruisce effettivamente di finanziamento pubblico malgrado la natura commerciale – già accertata dal Consiglio di Stato - della fondazione meneghina e la denunciata mancata indizione di un appalto per l’amministrazione del tutto – come previsto dalla legge. Senza considerare, aggiungiamo, lo scompenso materiale del costringere alla chiusura le due strutture pubbliche odierne della città, con aggravi di tipo logistico e strutturale (e si parla di 80 posti letto in meno). Ma di questo, la nota di Pugliamo l’Italia, i retori della “bufala anti-Vendola” e Vendola stesso non sanno fornire una versione ufficiale dei fatti. Malgrado le richieste – ora rinnovate.
U‘

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