Varoufakis: sei motivi per votare "NO"al referendum greco
Il ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, pubblica sul suo blog i sei motivi per convincere i greci a votare NO al referendum del 5 luglio.
Fonte: Blog di Yanis Varoufakis
- I negoziati si sono arenati perché i creditori della Grecia: a) hanno rifiutato di ridurre il nostro debito pubblico; b) hanno insistito che dovrebbe essere rimborsato "parametricamente" dai membri più deboli della nostra società, i loro figli e i loro nipoti
- Il FMI, il governo degli Stati Uniti, molti altri governi di tutto il mondo e gli economisti più indipendenti ritengono - insieme a noi - che il debito deve essere ristrutturato.
- L'Eurogruppo aveva già ammesso (novembre 2012) che il debito dovrebbe essere ristrutturato, ma si rifiuta di impegnarsi per tale ristrutturazione.
- Dal momento dell'annuncio del referendum, l'Europa ha inviato segnali per far capire che sono pronti a discutere la ristrutturazione del debito. Questi segnali indicano che anche l'Europa voterebbe NO rispetto alla propria offerta "finale".
- La Grecia resterà nell'euro. I depositi nelle banche greche sono al sicuro. I creditori hanno scelto la strategia del ricatto sulla base della chiusura delle banche. L'impasse attuale è dovuto a una scelta da parte dei creditori, la sospensione delle trattative non è una causa imputabile al governo greco. Il posto della Grecia nella zona euro e nell'Unione europea non è negoziabile.
- Il futuro richiede una Grecia orgogliosa all'interno della zona euro e nel cuore dell'Europa. Per questo futuro, i greci devono rispondere con un grande NO al referendum di domenica, per rimanere nella zona euro e fare in modo che, con il potere conferitoci dalla forza del NO, potremmo rinegoziare il debito pubblico della Grecia, nonché la ripartizione degli oneri tra ricchi e i non abbienti.
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