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 Home page > Attualità > Cronaca > Vanessa Scialfa: la vita negata di una ragazza ennese

Vanessa Scialfa: la vita negata di una ragazza ennese

Continuano le indagini per l'omicidio di Vanessa Scialfa, la ragazza uccisa nell'ennese dal suo fidandato. L'udienza, che si sarebbe dovuta tenere giorno 19 settembre, è stata rinviata al 30 settembre prossimo.

Dio ci ha dato la vita. C'è l'ha donata per sognare, per avere desideri, piaceri, per dare e ricevere amore, quell'emozione di 5 lettere, dal valore unico e infinito, e come tale dobbiamo sfruttarla traendone i vantaggi, tranne gli svantaggi, perchè da quest'ultimi può subentrare odio.Quel lurido sentimento che deve essere represso per tutelare l'incolumità di chi ci sta intorno, senza farlo degenerare. Come disse una volta Fabio Volo, l'odio è assenza di amore, e da li, tutti possiamo dedurre che dall'odio nasce la violenza.

Ricordo che un proverbio dice: "Chi semina odio, raccoglie pentimenti. Ecco io oggi voglio darvi la prova, dell'efficienza e la veridicità di questo detto".

È accaduto a Enna, città del Centro-Sicilia.

L'assassino della giovane vittima, Vanessa Scialfa di soli 20 anni, uccisa dal fidanzato Francesco Mario Lo Presti di 35 anni l'aprile scorso, dopo un banale litigio. Dice: "Sono pienamente pentito! Vanessa l'amerò per sempre". Doveva pensarci prima, perchè adesso può solo trovare nel suo animo, quel senso di disprezzo si sé stesso per aver tolto i desideri e i sogni di quella povera figlia di famiglia che adesso si è costituita parte civile e che ha, dall'inizio, ipotizzato che Lo Presti possa avere avuto l'aiuto di un complice nell'occultamento del cadavere, trovato in un fossato ai margini della miniera di pasquasia, dopo due giorni di dura ricerca.

Anche se è passato così tanto tempo gli amici la tengono viva nel loro cuore. Vanessa avrebbe pensato di tutto nella vita, ma non che sarebbe morta per mano del suo ragazzo.

 

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