• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Non vedenti. Anche loro hanno diritto all’istruzione

Non vedenti. Anche loro hanno diritto all’istruzione

Un bambino non vedente o ipovedente, inserito in una scuola, ha il diritto ad essere assistito da un operatore specializzato.

La scuola rappresenta una tappa fondamentale per il bambino non vedente o ipovedente, è li che apprende conoscenze, che lo accompagneranno per tutta la vita, e imparerà l'uso di strumentazioni e tecniche che gli consentiranno di raggiungere risultati paragonabili a quelli dei suoi coetani, facendolo sentire in qualche modo, alla pari degli altri ragazzi.

In Italia, la legge che agevola l'integrazione scolastica dei disabili visivi, è la n° 104 del 1992. Essa prevede:

  1. Un gruppo di lavoro Interistituzionale Provinciale (GLIP) : composto da docenti, operatori dei servizi sociali e genitori, la sua funzione è di programmare le attività idonee all'integrazione del bambino.
  2. Piano educativo individualizzato: elaborato dal GLIP, contenente gli obiettivi scolastici che si vogliono perseguire e gli strumenti che verranno impugnati.

La cosa più importante per legge è di insegnare ai bambini non vedenti, il braille e l'uso di un videoingranditore e di occhiali speciali per quelli ipovedenti.

Nelle scuole, della provincia di Caltanissetta, c'è stato in questi giorni qualche problema sul sistema con il quale vengono scelte le/gli insegnanti per bambini e ragazzi portatori di cecità.

La Provincia Regionale Nissena si è dotata di un regolamento, con l'elenco degli insegnanti di sostegno abilitati, e da questo vengono scelti gli assegnatari.

Però in quella raccolta di nominativi, non sempre ci sono insegnanti capaci, alcuni non sono disponibili a viaggiare per un eventuale dopo scuola pomeridiano, e altri addirittura non conoscono il braille.

Ad alzare la voce sono i responsabili dell'Unione Italiana Ciechi della sezione di Caltanissetta, che chiedono al governatore Crocetta di dover intervenire per modificare quel regolamento, da loro considerato balordo.

Questa è una funzione delicata e fondamentale per aiutare un non vedente a leggere e a scrivere, e come tale devono essere prese importanti considerazioni e decisioni delicate.

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.65) 25 settembre 2013 09:20

    non basta il braille, conosciuto e usato ormai solo dal 10% dei disabili visivi italiani: da anni qualcun’altro lotta per i libri accessibili, l’anno scorso il ministro profumo accolse la richiesta ma la nuova ministra carrozza ha abolito il decreto che accessibilizzava i libri per tutti, quindi vedenti compresi.
    il qualcun’altro è la Blindsight Project, piccola onlus autofinanziata che dal 2006 ha fatto cose che Uic ed Ens non pensavano manco realizzabili, e lo abbiamo fatto con poche migliaia di euro di 5permille, manco 3mila all’anno, cifra ben diversa da quella che invece percepisce l’Uic!
    questo articolo è statto scritto per chiedere i soldi a crocetta? perché di solito l’Uic non fa altro, infatti si accorge solo ora che i ciechi e gli ipovedenti a scuola non sono trattati come gli altri, solo ora che le hanno ridimensionato i fondi (milioni all’anno inutilizzati almeno dai ciechi italiani!).
    l’Uic, e non solo quella di caltanissetta, ha fondi sufficienti per fare molte cose, che non fa.
    quando parliamo di ciechi italiani cercate di farlo meglio, e almeno aggiornatevi prima di scrivere braille e ingranditori senza citare informatica e sintesi vocali, o ebook!
    vivo sulla pelle la cecità, in questa nazione dove si parla ancora di braille mentre a pochi metri dal confine. e nel resto dell’europa, si abbattono davvero barriere e lo fanno con una modica parte del denaro che invece ricevono ogni anno grandi associazioni italiane come Uic ed Ens (guardate solo di 5permille quant o gli arriva, per non citare i lasciti e le donazioni ma anche la pioggia di denaro pubblico..).
    segnalo una lettera al ministro che fa parte del lavoro che mando avanti da anni, come leggerete non chiediamo soldi a nessuno, spieghiamo bene come farci leggere e soprattutto chiediamo di abbattere barriere, e un libro in braille oggi può esserlo (immaginate due studenti ciechi in classe: uno con un enorme, costosissimo e antiquato libro in braille e l’altro con un iphone o un pc con screen reader e sintesi vocale) http://blindsight.eu/news/libri-di-....
    il braille, come la Lis, sono metodi che non devono essere né dimenticati né demonizzati, noi diciamo solo che, come un film possiamo vederlo insieme grazie a sottotitoli e audiodescrizioni, quando raramente sono presenti, così un libro lo si può leggere tutti insieme, vedenti e non (come da anni succede nel resto d’europa), da un tablet, da uno smartphone, da un pc ecc, senza aumentare la deforestazione con le tonnellate di carta per il braille e gli altri libri, senza aumentare l’emarginazione e l’ignoranza, che di solito generano solo violenza, oltre alla figuraccia che facciamo sempre nel resto nel mondo, purtroppo anche su queste cose.
    Laura Raffaeli (presidente Blindsight Project http://blindsight.eu)

  • Di Vale Abbate (---.---.---.1) 25 settembre 2013 12:28
    Vale Abbate

    Signora Raffaeli, vorrei rispondere al suo commento contrapposto al mio articolo.
    Da premettere che non mi occupo ne di fondi ne tantomeno faccio parte dell’Uic, quindi il mio articolo è stato pubblicato solo, a titolo informativo. Informando sulle ridicole situazioni che si incontrano in Italia, come questo problema che incontrate, voi non vedenti e/o ipovedenti, nelle scuole ma anche nella società, questo perchè non avete dei veri rappresentanti che si battano per voi, comprese le associazioni.
    Francesco Guicciardini diceva a proposito dell’ignoranza : "L’ ignoranza non avendo né fine, né regola, né misura, procede furiosamente e dá mazzate da ciechi." , tutti siamo uguali, tutti abbiamo gli stessi pensieri, ma dobbiamo restare uniti e non colpevolizzarci fra di noi, se no non andremo mai avanti. E l’ emarginazione non è provocata dall’ignoranza ma dal cattivo animo.

  • Di (---.---.---.65) 26 settembre 2013 09:11

    signora abbate sono contenta che la spinta a questo suo articolo sia stata quella che mi dice, ho voluto però dare giusta informazione, altrimenti è un guaio per noi che le disabilità le viviamo davvero e non le usiamo per una campagna elettorale o uno slogan per qualche fondo.
    chi legge deve sapere anche cosa c’è dietro a quanto riportato da lei qui, le assicuro che la prima barriera che incontriamo è proprio quella dovuta alla disinformazione.
    riguardo le associazioni vorrei previsare che anche quella che presiedo lo è, ma avrò capito che si tratta anche di soldi: ogni centesimo destinato ai disabili visivi non viene equamente distribuito per associazioni ma vanno solo e sempre all’uic, quindi leggere che chiedono ancora soldi non da solo fastidio ma lacera.
    chi legge deve sapere anche che il braille costa il triplo di un ebook, che esistono tecnologie che erano nuove dieci anni fa, ma da noi stentano a decollare e soprattutto mentre in altri stati europei gli ausili vengono dati gratis o in comodato d’uso, qui in italia SI PAGA TUTTO!
    anche i ciechi devono andare a scuola, ma perché la scuola è obbligatoria qui, molto semplice e siccome tutti paghiamo tasse anche per questo, è un diritto avere uguale cultura, e l’avremo quando sarà accessibile a tutti, ciechi e poveri compresi.
    riportare news dalla casta richiede sempre una piccola indagine prima di pubblicare: ora sa anche lei che basterebbe adeguarsi al terzo millennio per risolvere le cose, peccato che tutto in questa nazione sia fermo ad almeno 25 anni fa, e per noi disabili è tutto fermo agli anni 50 del millennio scorso, guardi ad esempio il nomenclatore tariffario della protesica che è fermo al 1999! e forse qualcosa è cambiato negli ausili da quell’epoca, o no? questo non dipende dall’uic ma dai vari governi che vediamo passare negli anni, anni in cui l’europa diventa sempre più distante dalla nostra realtà, quella vissuta e non quella che si legge ovviamente.
    spero abbia capito che non è polemica la mia, né risentimento nei suoi confronti, anzi! è che io sto scrivendo e leggendo con sintesi vocale e leggere ancora di braille e di soldi all’uic fa rabbrividire: pensi davvero ai ragazzi in classe questa mattina ancora senza libri, ciechi e non, capirà che non si può limitare il tutto in poche righe di news, perché dietro c’è un mondo fatto da famiglie disperate e da ragazzi che stanno per scoppiare in questo medioevo.
    cordiali saluti, laura

  • Di (---.---.---.160) 26 settembre 2013 12:11

    Grazie Laura, che nonostante il tuo problema, hai voglia di dare informazioni ben precise sui problemi che sta riscontrando in prima persona, a me tante cose fanno rabbrividire. Ma non sarà per colpa di incapaci e del malgoverno, che perderò la voglia di amare quella nazione che mi ha dato la vita. Purtroppo i problemi ci sono e ci saranno, finchè noi giovani, non avremo la forza di unirci per lottare, la nostra arma sarà l’informazione.
    P. S: Sono un ragazzo.

    • Di (---.---.---.43) 13 ottobre 2013 14:20

      Gentile Laura, a me fanno rabbrividire anche le persone che sputano sentenze!!!L’UIC è un associazione storica che da quasi cento anni sostiene e lotta per garantire pari opportunità e dignità ai ciechi italiani e non si accorta solo adesso di loro..Se non ricordi spolvera un pò di storia!! Oggi non esiste un sistema migliore dell altro...ognuno si adegua alle proprie esigenze! Perchè rinunciare alla lettura intima e personale che il vecchio e caro libro sia esso in Braille, in nero o in Large Print può dare???Perchè rinunciare alla postazione informatica in classe?Cara Laura ribadisco parliamo di scelte, parliamo di caratteristiche ed esigenze individuali!!!Non generalizziamo per favore!!!Inoltre, perchè associazioni che hanno lo stesso fine non dialogano?

      E’ lodevole quello che la tua associazione riesce a fare con poco, ma questo non ti autorizza a calpestare le altre. Chi si occupa di disabilità lo fa per l’amore che ha verso l’altro, penso che le polemiche sterili non aiutano a cambiare la situazione difficile che già si vive nel nostro bel Paese.
      Ognuno lavori con le proprie forze e risorse, avendo come unico denominatore il bene dei disabili, lasciando spazio al confronto e alla crescita.
      Desideravo chiarire sulla questione ausili: molte regioni erogano gratuitamente attraverso le ASL la maggior parte degli ausili per ciechi, ipovednti e altri disabili. Le sezioni dell’uic nel caso dei ciechi informano e orientano famiglie di ragazzi in età scolare e adulti alla scelta dell’ausilio più vicino alle proprie esigenze. Quindi non direi che tutto deve essere acquistato!!Lottiamo tutti insieme affinchè il Nomenclatore sia aggiornato...lottiamo insieme affinchè non siano tagliati ulteriori posti di sostegno ricordando i tantissimi alunni pluriminorati...lottiamo insieme per l’accessibilità e l’abbattimento delle barriere culturali...lottiamo insieme affinchè non ci siano ulteriori tagli...lottiamo per diventare tutti cittadini attivi rispettando le reciproche differenze....infine educhiamo alla diversità come valore da perseguire e non come elemento discriminante.




  • Di (---.---.---.205) 13 ottobre 2013 17:28

    gentile Laura l’articolo che vedi pubblicato, lo pubblicato io nella qualità di Presidente dell’uic di Caltanissetta.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares