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Uno Stato senza valori fondanti è uno Stato senza futuro

Il problema più grave che affligge il mondo Occidentale è la mancanza di valori fondanti. Il capitalismo nella sua variante peggiore, ovvero il culto dell’immagine, ha pian piano eroso i valori che gli Stati tramandavano da secoli. Ciò, osannato da alcuni come il liberarsi da pesanti fardelli, è in realtà il peggiore dei mali.

Uno società in cui non si crede in niente è una società allo sbando, priva di introspezione, etica, prospettiva, memoria storica e soprattutto autocritica.

Bisogna credere in qualcosa, è necessario credere in qualcosa. Non sono il primo a dirlo, sia chiaro, ma ribadirlo può aiutare soprattutto i più giovani. Bisogna credere nel valore assoluto della conoscenza, nell’importanza della memoria storica, nella necessità di preservare e studiare il patrimonio architettonico, archeologico, artistico, librario e paesaggistico e nel rispetto dell’individuo. 

Chi deride il crollo di un monumento, chi affossa la Scuola e l’Università, chi limita la capacità di espressione e chi taglia i fondi alla cultura, mina alla base la stabilità e la continuità di uno Stato. Senza sapere da dove si vieni, senza amare visceralmente il proprio patrimonio storico-artistico, non si può che autodistruggersi. 

Il relativismo morale, direttamente correlato all’assenza di valori, è l’elemento che consente a spietati banchieri di depredare i propri clienti, a corrotti “servitori dello Stato” di accettare mazzette, a giornalisti senza scrupoli di vendersi alla linea editoriale del capo e così via.

Solo valori granitici, tra cui la dignità ed il senso dello Stato, potrebbero consentire ad uno Stato alla deriva, come l’Italia, di riconquistare il senso del bene comune.

Il bene comune, quell’elemento costitutivo per cui una miriade di giovani Italiani sono morti. Si leggano le lettere dei soldati impegnati sul Carso durante il primo conflitto mondiale per avere un’idea di quanto sia stato difficile conquistare uno Stato. 

La rinascita parte dalla consapevolezza e la consapevolezza coinvolge tutti. Non è possibile demandare un sistema di valori ai soli politici. 

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