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Una proposta per la rottamazione delle auto

Anche quest’anno ci risiamo con la solita solfa: sono in arrivo costosi incentivi alla rottamazione per chi acquista veicoli nuovi, ma nulla è previsto in favore di quanti non possono permettersi il lusso di cambiare la vecchia carretta per acquistarne un’altra più recente, ma sempre usata. I media, incapaci di un minimo approfondimento, annunciano zelanti in coro: paghi di più chi inquina di più.

 

Ciò che preme in questo momento è la necessità di far fronte a due ordini di problemi: favorire la ripresa dell’industria automobilistica da un lato, ma anche limitare l’aumento dell’inquinamento dell’aria, dovuto in parte rilevante agli effetti della motorizzazione. Gli incentivi fiscali alla rottamazione possono forse contribuire alla soluzione del primo, ma probabilmente non servono a far scendere l’inquinamento, se si tiene conto delle emissioni prodotte in fase di fabbricazione. Per sperare di ottenere qualche risultato su questo versante occorrerebbe rendere obbligatoria la rottamazione di un veicolo usato all’acquisto di un esemplare nuovo della stessa classe. Questa misura, di semplice attuazione, consentirebbe di bloccare istantaneamente la crescita del parco veicolare in un paese che è senza rivali in Europa in fatto di densità automobilistica, e di distribuire più equamente gli oneri del suo svecchiamento fra le diverse categorie sociali. Per la prima volta i possessori delle macchine più vetuste (i dati ACI più recenti contano ancora quasi 6 milioni di eurozero nel 2007) vedrebbero nascere una domanda per i loro veicoli, divenuti indispensabili per l’acquisto del nuovo e potrebbero in tal modo, con poca o forse nessuna spesa, sostituirli con altri, sempre usati, ma di fabbricazione più recente. Il processo, qui descritto sommariamente, provocherebbe un progressivo spostamento della domanda verso veicoli sempre più attuali, finendo per esercitare un effetto trainante anche per la vendita del nuovo.


La ricerca di rimedi, atti a contrastare l’inquinamento da traffico, senza deprimere la produzione, ha forse bisogno di un pizzico di fantasia in più. A molti non servono facilitazioni per l’acquisto del nuovo, mentre potrebbe risultare più adatto agli scopi perseguiti, e senza dubbio meno caro al fisco, il semplice passaggio dal previsto regime di incentivi alla rottamazione ad un regime di rottamazione obbligatoria.

 

 

 

Commenti all'articolo

  • Di mambo (---.---.---.97) 11 febbraio 2009 22:31

    Io penso che sarebbe più intelligente ed ecologico elargire anche ECOincentivi a coloro che accettan o di rottamare la propria auto Euro 0-1 senza acquistare un’auto nuova (ANZI... dovrebbero essere spinti a farlo).
    Magari dare qualche centinaio di Euro e pagare per un paio di anni abbonamenti a mezzi di trasporto pubblici o a sistemi di car-sharing.
    Vi sembra troppo intelligente come soluzione per poter essere decisa da un politico ??

    • Di Gennaro Guida, l’autore dell’articolo (---.---.---.168) 12 febbraio 2009 12:40

      Col sistema "troppo intelligente", proposto nel commento, chi acquista
      un’auto di lusso continuerà a farlo senza alcun obbligo di contribuire
      allo svecchiamento del parco, lo stato andrà avanti a spendere dei 
      soldi e il parco automobilistico continuerà a crescere senza freno. Il
      provvedimento descritto nell’articolo blocca d’incanto la crescita del
      numero di veicoli in circolazione innescando una vera e propria corsa
      allo svecchiamento progressivo del parco alla quale possono 
      partecipare in una più rapida successione eurozero, eurouno eurodue 
      ecc. senza costi per l’erario.

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