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“Una linea sottile” di Fabio Santoro e Oreste Maria Petrillo

“Vincitori e perdenti. Ecco di cos’è fatta un’aula di tribunale. Ecco di cos’è fatto il mio mondo. Un mondo dove tra la prima e la seconda categoria aleggia una linea sottile. Da tempo ho capito qual è il lato giusto della linea nel quale stare. Io sono un vincente”.

Mail criptate, auto sabotate, documentazioni scientifiche segrete. Ci sono tutti gli elementi per un perfetto giallo poliziesco, con un finale più che inaspettato. Un romanzo, quello di Fabio Santoro e Oreste Maria Petrillo, che è un’arringa di tribunale: due avvocati vincenti a confronto. Un mondo, quello legale, dove girano tanti soldi ma nel quale a fare la felicità sono i processi vinti.

Fabrizio Tancredi e Riccardo Ferrari sono due avvocati di successo: il primo esperto in transazioni e il secondo penalista nella sua città d’origine, Napoli. Due destini opposti destinati ad incontrarsi per via di una trattativa di transazione tra due aziende farmaceutiche. Ferrari difende la Salus,Tancredi la Dreddson ed è costretto a lasciare Londra per tornare alle origini e seguire il processo. Il nodo centrale della transazione è un farmaco sperimentale del dottor Francisco Alvarado, ricercatore della Dreddson passato alla Salus. Poi succede l’imprevedibile: il dottore viene trovato impiccato sulle scale della sua villa a Napoli. Una trattativa che diventa pericolosa anche per gli stessi avvocati, legati dallo stesso destino. Prima nemici, poi amici oltrepassando quella ‘linea sottile’.

Molti sono i personaggi che si alternano sull’arringa e non solo, seguendo le perfetta fila della trama ricamata minuziosamente dai due autori. Un libro dedicato non solo agli appassionati del diritto e delle aule del tribunale, agli amanti del giallo e del noir, ma anche a chi vuole capirci qualcosa di più.

“Dedicato a tutti coloro che credono nei propri sogni e che non smettono mai di inseguirli”.

 

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