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Una lettera aperta a mons. Galantino

Lettera aperta a mons. Galantino.

 
Egregio mons Galantino è da tempo che vorrei avere delle risposte in merito a tutto ciò che sta succedendo in Italia, una terra martoriata ed i mano ai predatori che con mani adunche non esitano a fare razzia di quanto abbiamo, per avidità, spogliandoci anche della Speranza.
 
Premesso che non sono una leghista, mai stata, la politica non è più lavorare per il bene comune, bensì speculazione e terreno di potere per pochi eletti, cooptati come lei dice, che agiscono solo in virtù di se stessi. A tenere banco è la questione dell'immigrazione per la quale non esiste un piano ma viene gestita nell'emergenza per speculare anche su questi nuovi drammi umani. Salvini esiste perché ci sono persone che hanno scoperto una nuova forma di economia, per cui non difendono i diritti degli ultimi ma del loro portafoglio.
 
Se ci fossero dei piani ci si chiederebbe come impiegare la maggioranza di tanti disperati che si affollano sulle nostre coste e che purtroppo continueranno a rimanere in balia di strutture create ad arte per permettere alle associazioni solo di prendere soldi. Interessano i soldi non la difficoltà di tanti padri di famiglia che perdono il lavoro e restano in balia di se stessi, che spesso si uccidono nell'indifferenza delle istituzioni che sono affaccendate in tutt'altre questioni. Il richiamo del vescovo di Melfi di far onorare la domenica come giorno di riposo mi commuove, ma al di là di questo, tali parole saranno ignorate e pur di produrre a pochi soldi, per gli operai non si faranno sconti di nessun tipo.
 
Mi ha colpito ad esempio il richiamo di 101 operai all'Elettrolux, il giorno di ferragosto. Erano in maggioranza extracomunitari. Alcuni di loro intervistati hanno dichiarato che bisogna lavorare, costringendo anche gli altri a fare la stessa cosa. Ed è agendo in questo modo che si cancellano i diritti, la nostra identità e soprattutto la dignità di sentirsi uomini. 
 
Non c'è più pace. Ma solo prepotenza arroganza. Politici che non esitano a fare interessi altri, perché di questi tempi è più importante curare le banche, avere fede nella finanza, sostituire il vitello d'oro con Dio. Quello che sta facendo Papa Francesco è impresa ardua. D'altronde lui che tra la gente ci va sa cos'è il dolore la sofferenza e non può che parlare in questo modo. Ho però l'impressione che le sue parole non vengano applicate e che i furbi concepiscano la Chiesa come un potere capace di regalare voti e visibilità a chi costantemente viola i bisogni di uomini che esistono solo se lavorano da schiavi per essere sfruttati al meglio. La vera rivoluzione del cuore e di questa umanità dolente è compiere un atto di coraggio per mandarli via in blocco.
 
Grazie per l'attenzione e per le risposte che vorrà darmi.
 
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