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Un nuovo assetto per il Medio Oriente?

 

La visita di Benedetto XVI in Giordania e in Israele riapre la possibilità di un nuovo assetto pacifico per il Medio Oriente. La speranza è che alla questione Palestinese e soprattutto all’annosa situazione della striscia di Gaza si trovino soluzioni diplomatiche, pacifiche e durature.

Per il mondo arabo e musulmano la questione Palestinese è una spina nel fianco e una ferita insanabile che porta ancora oggi al non riconoscimento di Israele da più di cinquanta paesi a matrice islamica. Sembra però cosa certa che qualora Israeliani e Palestinesi dovessero trovare una vera soluzione pacifica, a quella che sembra una guerra senza fine, la maggior parte delle nazioni che non riconoscono Israele potrebbero riallacciare normali relazioni diplomatiche. Rimarrebbero solo pochissimi stati ultra integralisti a desiderare la scomparsa di Israele.

Dunque l’opinione pubblica araba e musulmana risulta molto scossa dalla questione Palestinese e di conseguenza gli stati ultra integralisti hanno tutto l’interesse che tale situazione non trovi una soluzione. Mentre la maggior parte degli stati islamici, moderati e propensi alla pace, si dimostrano molto interessati a porre fine ad un odio oramai troppo lontano e dannoso dal punto vista economico.

La spinta pacificatrice impressa dal Vescovo di Roma risulta quanto mai appropriata. Il viaggio del Santo Padre, almeno in questa circostanza, è un’ottima iniziativa della Santa Sede che potrebbe contribuire al  difficile processo di normalizzazione dei rapporti tra le tre principali religioni monoteistiche del pianeta. 

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