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Un libro per ritrovare il senso di se stessi, “Inquietudini di cera” di Gaetano Barreca

Premiato “Libro dell’anno 2011” dal sito letterario Il Romanziere, Inquietudini di cera è un’opera a carattere psicologico-sociologico che sfocia nel giallo. Due le parole chiave di questo romanzo: adozione e omosessualità. Uno spaccato sociale di vita, le cui inquietudini dei poeti di cera, possono essere interscambiate con le smanie e le trepidazioni di tutti.

Premiato “Libro dell’anno 2011” dal sito letterario Il Romanziere, Inquietudini di cera è un’opera a carattere psicologico-sociologico che sfocia nel giallo. E' un epistolario di un ragazzo comune, Icaro, che tenta di squarciare il manto sociale che lo avvolge quasi a soffocarlo. Scrive le lettere per concretizzare i suoi dubbi con il tentativo di trovare se stesso.

Un percorso introspettivo che scrive la penna attenta di Gaetano Barreca, “lo scrittore italiano che viene da Londra”. Due le parole chiave di questo romanzo: adozione e omosessualità. Icaro è infatti un ragazzo nato nel sud e che vive sotto gli occhi pregiudizievoli del paese e non riesce a trovare la propria identità. Troppo tardi scopre miseramente di essere stato adottato poiché la famiglia biologica non aveva i soldi per crescerlo. Ma con i genitori adottivi non riesce a vivere, bensì solo a sopravvivere.

Lo criticano di continuo, sono apatici e non ridono mai. Si sente solo e incompreso, un poeta di cera che incontra un altro genio incompreso, Alessandro, soprannominato Toshi. Si sono conosciuti all’università di Perugia, erano fatti l’uno per l’altro ma dopo pochi mesi Icaro si allontana. “Questo mondo non permette alle anime come le nostre di stare insieme, lo sai, e se non riesci a cogliere queste mie parole, lo farai in futuro”, scrive.

E negli anni si ritrova a scrivergli epistolari di stima e affetto. Lettere di struggente amore, amore impossibile tra un Romeo e una Giulietta del ventunesimo secolo, rifiutato dalla società e dallo stesso Icaro che non vuole far soffrire Toshi. Icaro c’è, ma con le distanze di sicurezza verso il prossimo per proteggersi.

Lo scrittore descrive minuziosamente le vicende di Icaro a tal punto che sembra un’autobiografia ma non lo è. Avvolge e coinvolge il lettore nella sua stessa vita facendolo preoccupare per il ragazzo dalle ali di cera. Dona consigli come quello di avere sogni ed essere liberi di perseguirli, sempre. Il Poeta di cera vede i sentimenti dell’uomo come un bambino, considerando quelli crudeli con ingenuità e le emozioni piacevoli con purezza. Si raccomanda di non aver paura di rischiare, consapevole che un giorno sarebbe riuscito a volare. E con le sue ali ha veramente spiccato il volo.

Uno spaccato sociale di vita, le cui inquietudini dei poeti di cera, possono essere interscambiate con le smanie e le trepidazioni di tutti. L’autore, di origini calabresi e premiato Autore dell’anno nel 2011 da Il Romanziere, vive a Londra e non è il primo romanzo che scrive. L’ha preceduto, Martini bias crime. Io sono amore il cui protagonista è proprio Alessandro.

Questo è un romanzo che termina con un tocco di giallo, ma che lascia in ognuno uno spunto per riflettere sui propri obiettivi, sulla propria vita tentando di tenere sempre bene a mente di essere liberi di essere.

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