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Un’altra politica economica per l’Europa

Il 28 giugno a Bruxelles, al Parlamento europeo, si terrà un forum internazionale denominato “Un’altra strada per l’Europa”, nel corso del quale saranno delineate le principali caratteristiche di una politica economica diversa da quella attualmente portata avanti dall’Unione europea e dai governi dei principali paesi del nostro continente, primo fra tutti quello tedesco.

Questo forum viene preso in esame nel sito www.sbilanciamoci.org.

Di cosa si tratta?

L’iniziativa in questione fa riferimento all’appello “Un’altra strada per l’Europa”, promosso da un gruppo che comprende Rossana Rossanda, Susan George, Zygmunt Bauman, Samir Amin, Seyla Benhabib, Monica Frassoni, Paul Ginsborg, Mary Kaldor, Maurizio Landini, Giulio Marcon, Chantal Mouffe e Saskia Sassen, tra gli altri.

L’appello – sottoscritto da oltre cento protagonisti dei movimenti, della politica e della cultura europea – denuncia che “L’Europa è in crisi perché è stata sequestrata dal neoliberismo e dalla finanza” e propone sei obiettivi da cui partire: ridimensionare la finanza, rilanciare l’economia, difendere il lavoro e ridurre le disuguaglianze, proteggere l’ambiente, assicurare la pace, praticare la democrazia.

L’obiettivo del forum è mettere a confronto le proposte alternative contenute nell’appello con la politica espressa dai parlamentari democratici, verdi e della sinistra di tutta Europa.

Tre le sessioni: 1. Controllare la finanza: euro, debito e politiche fiscali. 2. Evitare una grande depressione: lavoro, new deal verde, beni comuni. 3. Un’Europa democratica.

Ciascuna sessione sarà aperta da una sintesi delle proposte avanzate da movimenti e società civile, cinquanta interventi daranno concretezza alle alternative possibili e trenta politici e parlamentari europei dialogheranno su come far cambiare rotta all’Europa.

Tra i relatori italiani ci saranno la fondatrice del Manifesto Rossana Rossanda, l’economista Mario Pianta, il segretario della Fiom-Cgil Maurizio Landini, il coordinatore di Sbilanciamoci! Giulio Marcon, Massimo Torelli di Rete@sinistra, Antonio Tricarico di Re:Common, Andrea Baranes della Fondazione Etica, Lorenzo Marsili di European Alternatives, Raffaella Bolini dell’Arci, Tommaso Fattori delle campagne sull’acqua pubblica, e molti altri.

Tra i politici, la verde Monica Frassoni, il responsabile economia del Pd Stefano Fassina, gli eurodeputati Pd Gianni Pittella e Leonardo Dominici e altri ancora.

Accanto a queste voci italiane ci saranno gli europei della rete di economisti Euromemorandum, esponenti di Attac da Germania, Francia e altri paesi, gli “economisti sgomenti” francesi, gli inglesi di Red Pepper e OpenDemocracy, movimenti greci e spagnoli, diversi sindacati europei.

Il forum si svolgerà nel giorno di apertura del Consiglio europeo in cui dovrebbero essere prese decisioni molto importanti per il futuro economico dell’Europa.

Quasi un controvertice, quindi, per tentare di cambiare rotta rispetto alle politiche attuate dai governi europei.

Il forum del 28 giugno sarà senza dubbio un appuntamento molto importante ed è auspicabile che i rappresentanti dei diversi governi che interverranno al Consiglio europeo tengano conto di quanto emergerà dal forum. Infatti è indispensabile davvero modificare radicalmente la politica economica attuata dai diversi governi europei perché, altrimenti, non solo la crisi economica non verrà affrontata nel modo migliore, soprattutto se si intendono salvaguardare le esigenze dei disoccupati, dei lavoratori, dei ceti più deboli economicamente, ma, io credo, la crisi risulterà addirittura aggravata, determinando anche come inevitabile conseguenza il manifestarsi di forti tensioni sociali.

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