• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Economia > Un 2009 di "lacrime e sangue"

Un 2009 di "lacrime e sangue"

Adesso, inconfutabilmente, come riportato dai dati ufficiali siamo in recessione e qualcuno sicuramente sarà molto preoccupato, in quanto questo spettro che ci è stato prospettato in molte occasioni dai media nazionali, ora la vivremo da qui a molti mesi in avanti.
Questo significa che qui ha inizio la crisi economica secondo i dati ufficiali. Putroppo cio’ non vuol dire che siamo nel momento peggiore della crisi.
Da quanto è noto la crisi economica è sicuramente, solamente, in una fase iniziale.
L’incertezza e la diminuzione della capacità d’acquisto per la maggioranza delle famiglie italiane ma anche europee hanno giocato un brutto scherzo.
I consumi di tutti i beni e generi sono crollati in maniera rilevante, dalle auto ai generi alimentari, non lasciando nessuno indietro.
Il riflesso di ciò si ripercuote direttamente sulla produzione industriale, migliaia di aziende grandi e piccole cominciano a riscontrare la frenata dei consumi.
Questo stato di stagnazione purtroppo non durerà per poco tempo in quanto non ci sono le condizioni per una ripresa nell’immediato.
Il perdurare di questa situazione per qualche mese ancora non sarà sopportato da molte aziende che sono già in grande difficoltà.
Si prospetterà per molte di esse lo spettro della cassa integrazione.
Per molte piccole aziende non coperte da ammortizzatori sociali partiranno direttamente i licenziamenti, come già sta accadendo per molte di esse un po’ per tutto il paese.


Porto l’esempio della Antonio Merloni di Fabriano azienda con circa 3500 dipendenti, sta per licenziarne 1000 ed il resto in cassa integrazione, almeno fino a che non si trovi una soluzione alternativa di salvataggio.
Ma di casi come questo ce ne sono a centinaia.
Ci sarà, quindi, un forte aumento della disoccupazione in particolar modo nel Nord più industrializzato a partire dai prossimi mesi.
Di conseguenza moltissime famiglie italiane che non avevano mai avuto di questi problemi si troveranno in difficoltà serie con mutui e affitti da sostenere senza più il loro salario, come andranno avanti?
Purtoppo si tratta di realtà, non è mancanza di ottimismo.
Ma i governanti italiani sembrano distaccati da questi accadimenti e dalle fosche previsioni che ci attendono, tante buone parole ed interventi pubblici, ma di concreto per aziende, famiglie, lavoratori e pensionati non si vede ancora nulla all’orizzonte.
Anche il sindacato risvegliato dalla situazione di difficoltà del paese questa volta porta avanti la sua protesta organizzando lo sciopero generale per il 12 Dicembre 2008.
Soluzioni per l’immediato dunque non ce ne sono, ma la politica non sta muovendo un dito per alleviare i morsi della crisi, in tal modo le prospettive sono per un 2009 intriso di ’lacrime e sangue’.



Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares