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Tunisia: la Cia aveva avvertito il Governo dell’omicidio di Brahmi

Qualche giorno prima della morte di Mohamed Brahmi, ucciso a colpi di pistola il 25 luglio scorso a Tunisi, la polizia ha ricevuto informazioni di intelligence che mettevano in guardia sui possibili pericoli di morte corsi dal membro dell'opposizione. La fuga di notizie parte dalle informazioni rivelate dall'IRVA (Initiative pour la recherche de la vérité sur l'assassinat de Chokri Belaid) un collettivo che si è formato per scoprire la verità su questo omicidio.

Venerdì 13 settembre Lotfi Ben Jeddou, il Ministro dell'Interno tunisino ha annunciato che aprirà un'inchiesta interna al Ministero per fare chiarezza sulle informazioni ottenute e sugli errori che ne sono seguiti. L'opposizione, infatti, accusa il Governo di non aver fatto nulla per evitare la morte di Brahmi. Ben Jeddou afferma di non essere stato informato in tempo relativamente a questi documenti.

 Mustapha Taïeb Ben Amor, direttore generale della sicurezza pubblica al Ministero dell'Interno, ha dichiarato alla televisione pubblica Watania1 che ha ricevuto l'informazione della Cia ma che, dopo una verifica, si era stabilito che nessuna minaccia pesava su Brahmi.

Sabato scorso, 14 settembre, inoltre, il quotidiano Al Maghreb ha pubblicato parte dei documenti che attestano il passaggio di informazioni.

Ben Jeddou fa sapere che il Ministero ha ricevuto un'informazione da “parte dei servizi di intelligence americani” il 14 luglio scorso, con un esplicito riferimento al possibile omicidio di Brahmi da parte di gruppi salafiti. L'inchiesta ora aperta vuole far luce sul perché il Ministro stesso “non ha ricevuto questa informazione” – a suo dire – e sul perché questa informazione non è stata presa sul serio.

L'opposizione afferma – senza ancora aver presentato prove – di avere, invece, documenti che mostrano che la polizia e il primo Ministro Ali Larayedh, ne sarebbero stati informati.

LEGGI ANCHE: Chi è l'opposizione tunisina e cosa vuole

Dal 25 luglio l'opposizione non fa mistero del fatto che ritiene Ennahda (il partito al Governo) responsabile dell'omicidio di Brahmi – così come di quello di Chokri Belaïd – al punto che da quel giorno chiede senza sosta le dimissioni immediate del governo.

L'opposizione, inoltre, sospetta che ci siano infiltrazioni nei servizi segreti tunisini da parte di gruppi terroristi. Alcuni arrivano anche a supporre l'esistenza di una struttura di sicurezza parallela all'interno del ministero dell'Interno. 

 

Foto 1: il funerale di Brahmi (Wkimedia)

Foto 2: I documenti pubblicati da Al Maghreb

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