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Ttip: se lo conosci lo eviti

19 ottobre: fine della democrazia. 

Il trattato in questione di cui i cittadini ignorano il contenuto, prevede l'arrivo sulle nostre tavole di pollo lavato con la candeggina, di carni agli ormoni, per essere vendute nei supermarket senza nemmeno l'etichetta che avvisi di che prodotto si tratti e quale la provenienza.

Una rivoluzione per le multinazionali che imbandiranno le nostre tavole con cibi di cattiva qualità, che minano ancor più le nostre precarie condizioni di salute, per un inquinamento ambientale che tende a crescere, come la povertà e la miseria. Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei. Consumeremo anche noi hamburger di carne gonfiata in panini di plastica, che ci consentiranno di attutire i morsi della fame facendoci ammalare, con buona pace di chi non dovrà elargire nessuna pensione o fornirci alcun tipo di assistenza.

Per i sostenitori del Ttip, questo trattato migliorerebbe il Pil di mezzo punto percentuale nell'arco di dieci anni, ma a che prezzo? Non solo crescerà la disoccupazione a livelli insostenibili, ma ci saranno più licenziamenti e lavoro sottopagato, per soddisfare la bramosia di denaro dei grossi colossi del cibo, che si ingrasseranno grazie a consumatori disposti a comprare a pochi soldi pur di mettersi in pancia segatura . Va da sè che i nostri prodotti perderebbero competitività, destinati tuttalpiù ai pochi eletti della buona tavola, coloro che hanno possibilità di spendere per intenderci. Un dettaglio nemmeno preso in considerazione per favorire i molossi delle multinazionali che ben presto si sostituiranno a Stati sempre più supini alle leggi di mercato che stanno per essere completamente esautorati dalla propria sovranità.

In Europa e specialmente a Berlino, ci sono proteste in atto, sostenute da organizzazioni come Greenpeace, da tempo attive su questo fronte, per tutelare il diritto alla salute dei cittadini e la necessità di vivere in un ambiente non inquinato ed a misura d'uomo. Non sono servite a nulla tre milioni di firme da parte di cittadini che hanno espresso il dissenso su un accordo stretto al vertice, che deve rimanere segreto, per la massa asservita ai voleri dei più forti; bisogna baciare la stecca e non agitare troppo le acque. A questo ci pensano i mercenari di una stampa sempre più asservita, manovrata e ben oleata, per far si che non ci siano dissensi nè movimenti d'opinioni. Insomma abbiamo il gendarme dei diritti delle banche e delle multinazionali in agguato, per espandere tramite un mercato letale la propria influenza dove reputa necessario.

Ed a giudicare da quanto sta succedendo questa politica che rischia di collassare continua ad essere sostenuta da usurpatori e vampiri della finanza per provocare disuguaglianze e aumentare la povertà. Per assurdo siamo quei pesci piccoli che presi nella rete ci moriranno dentro. Quando le democrazie sono sostituite dalle dittocrazie e dal capitalismo selvaggio, solo la forza della società civile può fermare un simile scempio. 

(Foto:greensefa/Flickr)

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