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Tsipras al Parlamento europeo (VIDEO)

Sulla dimensione politica della fuoriscita della Grecia dell'euro. 

Il quadro di coesione dell’Europa è minato da dissonanze che partano da Atene, arrivano a Budapest, per approdare a Vienna e rendono più fragile la coesione europea. C’è il muro ungherese, il prossimo referendum austriaco sull’euro e il referendum greco, che ha segnato la distanza tra le istituzioni europee e i popoli dell’Europa.

 

La posizione geografica della Grecia, nella zona dei balcani, al confine con la Turchia fa di questo paese il punto di snodo dei rapporti internazionali tra l’occidente e l’oriente. Per questo la fuoriuscita della Grecia dall’Europa, sconvolge i rapporti internazionali rendendo più concreta e possibile l’alleanza Tsipras/Putin ed il conseguente ingresso della Russia nel Mediterraneo, la perdita di un avamposto strategico nella gestione dei flussi migratori e nella lotta contro l’ISIS. 

Le conseguenze politiche sono il fulcro nodale di un’eventuale uscita della Grecia dall’euro, cosi come i riflessi in borsa, già evidenti in questi giorni, dove la piazza affari ha segnato una flessione e lo spread è salito.

Ma a fronte di questo quadro, pieno di incognite per l’economia dell’Europa, e per i rapporti internazionali dell’occidente, si è parlato di pensioni, di iva, di privatizzazioni, dei 60 milioni di euro che separavano la proposta greca da quella europea.

C’era bisogno di collocare la questione greca nella giusta dimensione, che non è fatta solo delle ricette della Troika, ma anche dell’andamento della borsa e degli spread, e delle implicazioni di politica internazionale. Ed è quello che ha fatto Tsipras, con la richiesta di illustrare in Parlamento la proposta greca per evitare il Grexit.

E cosi oggi il leader greco, parla di fronte all’istituzione europea più importante, e politicamente rappresentativa, della volontà dei popoli europei.

L’eurogruppo è maldisposto verso la Grecia, ed abbastanza compatto in questa posizione. Di qui la necessità tattica per Tsipras di minare questa compattezza, agendo per vie esterne attraverso il Parlamento, che già si era pronunciato sulla questione greca, approvando la convocazione di una riunione urgente dei capi di stato e di governo.

In ogni caso Tsipras, con questa mossa ha impedito alle istituzione europee di decidere l’espulsione della Grecia dall’Europa, di soppiatto, ha chiesto la pronuncia del Parlamento, contando anche sull’appoggio degli euroscettici, e dei parlamentari che non condividono la rigidità della Merkel.

Volevano fare della questione greca una questione tecnica, da discutere con i funzionari della Troika, volevano che il destino della Grecia, fosse deciso dall’euro gruppo di Schauble, e invece Tsipras l’ha portata davanti al Parlamento europeo.

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