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Troppo stretti i rapporti tra il governo Monti e la Chiesa cattolica

Il governo presieduto da Mario Monti fin dall’inizio ha instaurato rapporti piuttosto intensi con la Chiesa cattolica. Del resto alcuni ministri hanno forti legami con il Vaticano e hanno partecipato all’ormai famoso incontro di Todi, svoltosi alcuni mesi prima della nascita del governo Monti, nel corso del quale si discusse del ruolo dei cattolici in politica. Comunque alcune recenti decisioni di due ministri del governo dimostrano che quei rapporti rimangono molto stretti, troppo stretti a mio giudizio.

Di queste decisioni ne riferisce un comunicato emesso dall’Uaar (Unione degli atei e degli agnostici razionalisti).

Di cosa si tratta?

Così si può leggere, tra l’altro, nella nota emessa dall’Uaar:

“Proprio ieri (cioè il 28 giugno) il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, e il presidente della Conferenza episcopale, il cardinale Angelo Bagnasco, hanno firmato due nuove intese per rafforzare l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole per aggiornare l’Intesa del 1985. E che puntano a rendere gli insegnanti di religione sempre più organici al sistema dell’istruzione pubblico…

Definite anche nuove indicazioni per l’Irc nel secondo ciclo di studi, tenendo conto del nuovo assetto di scuole e istituti professionali.

Nonostante il calo delle scelte per l’ora di religione in questi ultimi anni e il diffondersi di programmi per l’ora alternativa, nonostante l’ostruzionismo di molte scuole, i governi continuano a favorire l’insegnamento religioso e i professori di Irc.

Intanto il Ministero degli Esteri, guidato da Giulio Terzi di Sant’Agata, in collaborazione del sindaco di Roma Gianni Alemanno per Roma Capitale ha presentato ieri il neonato osservatorio della libertà religiosa.

Dovrà monitorare le violazioni della libertà religiosa, ma l’iniziativa ha un chiaro sapore cattolico ed è ben vista dal Vaticano.

L’ha benedetta infatti l’arcivescovo di Baltmora, monsignor William Lori, con un discorso dal titolo Religious Liberty: God’s Gift to all Nations is our Responsibility to Defend. Il prelato, tra i più attivi contro i diritti delle donne e la riforma sanitaria voluta dal presidente Barack Obama, non ha mancato di accennare alle ‘persecuzioni’ che i cristiani subirebbero in Occidente e all’ ‘anticattolicesimo’ negli Usa.

Al ministro e al sindaco spettano la nomina di quattro membri del comitato e di un coordinatore.

Scelti due diplomatici, Diego Brasioli e Roberto Vellano. Ma anche, guardacaso, noti esponenti dell’associazionismo cattolico. Cioè Attilio Tamburrini, redattore dei rapporti di ‘Aiuto alla Chiesa che Soffre‘, e il giornalista di Comunione e Liberazione Roberto Fontolan. Quale coordinatore, è stato scelto lo studioso Massimo Introvigne, esponente cattolico del Cesnur.

Le premesse del progetto non sono affatto promettenti.

Ci chiediamo come Uaar se una composizione di questo tipo, sbilanciata a favore di ferventi cattolici, possa realmente impegnarsi a tutto campo e laicamente per la tutela dei diritti umani nel mondo.

Ovvero, senza diventare l’ennesimo megafono del clericalismo in Italia a danno di atei e agnostici. E senza ignorare ad esempio anche i non credenti che subiscono pesanti condanne per il solo fatto di aver espresso le proprie opinioni, come recentemente accaduto in Tunisia”.

Condivido quanto sostenuto dall’Uaar. Da un lato l’insegnamento della religione cattolica non dovrebbe essere favorito e invece si continua a favorirlo. Inoltre in un organismo che potrebbe svolgere un ruolo importante come l’osservatorio per la libertà religiosa non dovrebbe esserci una presenza preponderante di esponenti cattolici e invece tale presenza è stata esplicitamente prevista in seguito alle nomine effettuate anche dal ministro degli Esteri.

Commenti all'articolo

  • Di Renzo Riva (---.---.---.16) 5 luglio 2012 01:05
    Renzo Riva

    Caro dott. Borrello,

    è troppo schierato! E Napolitano lo risparmia?
    Ecco un mio passo dell’intervento da me tenuto eal 28° congresso del PLI.
    È del mese di Marzo 2012 e non di ieri. 

    http://renzoslabar.blogspot.it/2012/04/28-congresso-pliroma-il-23-24-25-marzo.html


    Per me il governo Monti è il governo di Napoletano e Vaticano.
    Dopo 40 anni di comunismo ricco, assicurato dalla DC grazie alla geopolitica ed al campo occidentale, ora conosceremo il comunismo povero a cui ci sta portando il consociativismo tutt’ora imperante. 

    Altro mio intervento su Agoravox


    All’ultimo capoverso della parte politica e prima della parte sociale:

    Monti ha solo tassato e niente tagliato; pertanto non mi unisco al coro di chi ne tesse le lodi.
    Per essere credibile, prima del nefasto articolo 18, doveva tagliare sprechi e privilegi.
    Per me il governo Monti è il governo di Napoletano e Vaticano.
    Dopo 40 anni di comunismo ricco, assicurato dalla DC grazie alla geopolitica ed al campo occidentale, ora conosceremo il comunismo povero a cui ci sta portando il consociativismo tutt’ora imperante.
    Spazi per il Patito Liberale ne vedo pochi e come Diogene vado errante, non erroneo, alla ricerca d’un approdo politico: ero socialista ora sono nel PLI.

    Pertanto dott. Borrello giudico l’articolo suo monco e dall’analisi limitata; altro sarebbe stato se l’avesse scritto almeno qualche mese fa.

    Mandi,
    Renzo Riva

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