Tranquilli, Montalbano resta. Altrimenti si apre precedente pericolosissimo
Questa storia del trasferimento di Salvo Montalbano dalla Sicilia ad altro commissariato, sta causando un notevole giramento di "gabbasisi". Sit-in di protesta dei cittadini, minaccia di sciopero generale dei sindacati, pronti con il “no di bandiera” e da sempre indisposti ai trasferimenti. Per Matteo Salvini, sulla base del solito principio: “Ogni cosa al suo posto”, non solo il Commissario deve rimanere nella città di Vigata ma, lì, manderebbe tutti i siciliani del nord.
Invece, per la nostra croce di Presidente, è tutta colpa della mafia e Vittorio Sgarbi lo ha richiesto per l'Expo, seppur il nostro commissario non è propriamente una faccia di bronzo.
Ma il mitico Catarella, ispirato da antica saggezza, profumata di Sicilia, pur nel suo disinvolto “'imparpagliamento” è andato oltre: "Mi scusassi la perdonanza dutturi. Ma questa cosa chi ci sembra monca?" "Nonsi, dottori, non è monaca. Ma che "minchia c'entrano", le storie di Camilleri sul Commissario Montalbano senza Sicilia. A lei pirsonalmente di pirsona lo vogliono spostare, mentre le pirsone che sono supiecciu, li dobbiamo taliari, ma nun si possono spustari”.
E fu così, che intervenne Matteo Renzi, per tramite il ministro degli interni, per bloccare ogni trasferimento: “Un opera d'arte ha valore solo nel luogo in cui è stata concepita, questo principio vale non solo per quelle utili”.
Infatti... Ogni riferimento a cose e personaggi è puramente inventato, ma i fatti...
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