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Tra "porcellum" ed alchimia

È noto il marchingegno antidemocratico inserito nel "porcellum", un sistema elettorale appositamente combinato per impedire un risultato elettorale trasparente. Studiato appositamente dal più " superbo tecnico dei sistemi elettorali " (sic!), un tale Calderoli, per impedire di fatto la vittoria del fronte avversario, dato per vincente.

La Corte Costituzionale, del resto, ha già riconosciuto il fine subdolo, ed aveva raccomandato di porvi rimedio. Le urgenze, si sa, erano altre e, tra mosse e contromosse, è andata a finire che voteremo ancora una volta con il "porcellum".

D'altro canto, è da diversi anni che in Italia entra una presunta aria nuova: sono mode e maniere, che l'Italia usa copiare dall'estero, senza applicare nessun filtro critico, senza fare una severa ricognizione.

Parlo dell'uso ed abuso dei sondaggi elettorali, diffusissimi negli Stati Uniti e, complice il novismo berlusconiano e le sue tecniche d'inganno, oggi imperanti anche in Italia.

Con i sondaggi è indubbio che si manipola abbastanza la libertà d'opinione. Ma tant'è! Non ci sia dolo manifesto, perché non si può portare nessuna prova della manipolazione.

Se si correlano, però, le operazioni di concentrazione oligopolistica dell'informazione con le scelte di impoverimento culturale perseguite negli ultimi anni, le risultanze quali sono?

Mentre assistevo a queste quotidiane disquisizioni sondaggistiche, talmente diffuse da togliere anche un minimo spazio all'approfondimento dei contenuti programmatici proposti dai partiti (lavoro, fisco, sanità, istruzione, giovani etc), mi è tornata in mente la mania dell'alchimia.

Non voglio contestare all'alchimia la potenzialità impulsiva che ha avuto nell'aver propedeuticamente avviato ad una scienza moderna come la chimica; ma ne voglio rappresentare, qui, l'aberrazione.

L'alchimia rientrava ancora in una concezione qualitativa della Natura ed era tutta protesa alla ricerca della "pietra filosofale", una specie di chiave magica, in bilico tra auspici individuali e piani di rigenerazione universale. In essa rientrava, comunque, la pratica, sotteranea e misterica, delle combinazioni delle parti.

Ecco, oggi tutto il parlare di alleanze, combinazioni, di inclusioni ed esclusioni, prescindendo dalla coerenza con i contenuti programmatici, camuffando ed adulterando questi ultimi, a me altro non sembra che pura alchimia elettorale.

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