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Torino: "Sono stata stuprata dai Rom" ma si era inventata tutto. C’è una regia politica?

 

Tante le baracche bruciate al campo rom della Continassa, in una spedizione punitiva che accomuna l’Italia d’oggi alla Germania nazista.

Ora che tutto è finito il sospetto, secondo il passaparola del quartiere, è che dietro a questa sporca storiaccia che accomuna l’Italia del terzo millennio alla Germania nazista del Terzo Reich ci sia un’accorta regia politica, abilmente messa in campo da certi gruppuscoli di estrema destra o di simpatie leghiste. Stando ai si dice all’interno della numerosa comunità romena di Torino, è stato solamente un maldestro tentativo di regolare, una volta per tutte, i conti con la comunità Rom, composta da cittadini del paese danubiano, da parte degli italiani. I fatti nella loro complessità, ma a leggerli bene potremmo pure dire nella loro disarmante semplicità, sono questi: nel tardo pomeriggio di giovedì scorso, festa dell’Immacolata Concezione, una sedicenne studentessa di buona famiglia del quartiere delle Vallette, uno di quei rioni nati alla fine degli anni sessanta del novecento per dare un alloggio agli immigrati nel capoluogo subalpino provenienti dal Sud Italia, denuncia di essere stata stuprata da due rumeni di etnia rom. “Parlavano rumeno, le ho riconosciute quelle bestie da come puzzavano” dice agli inquirenti la ragazza. “Erano zingari, le ho inseguite per un tratto di strada, poi le ho perse quelle canaglie che mi avevano stuprato la sorellina”, conferma il fratello maggiorenne. Unico particolare di non poco conto: ragazza e fratello mentivano. Il fatto è che però dal momento della denuncia a quello della scoperta della menzogna da parte dei Carabinieri del tempo ne è passato, ed allora ecco che gli abitanti del popoloso quartiere, in buona parte provenienti dagli stessi paesi della Calabria, della Puglia e della Sicilia, ex operai con la tessera della Cgil in tasca, probabilmente gente che alle ultime elezioni comunali ha votato a sinistra ed ha scelto come Sindaco Piero Fassino, hanno avuto il tempo di organizzare la loro vendetta, che però hanno derubricato come “opera di giustizia”, organizzandosi ed andando in corteo a bruciare l’accampamento Rom della Continassa proprio dietro lo Stadio Delle Alpi, quello della Juventus. Parecchie baracche sono state date alle fiamme con la speranza, covata dagli assalitori nei loro cuori impietriti dall'odio, che qualche romeno di etnia rom bruciasse insieme a loro.

Per fortuna, invece, la questura di Torino, annusando l’aria avvelenata che ammorbava tutta la città, aveva già provveduto a sgomberare l’area ed oggi, quindi, si contano solamente danni materiali. Prima che si scoprisse, però, la menzogna della sedicenne, che con disarmante semplicità agli investigatori ha confessato di non aver mai subito nessuno stupro ma di aver indicato quei colpevoli perché tanto si trattava di romeni e zingari, gli immancabili esponenti leghisti già si erano lanciati contro “i soliti rumeni”. Adesso i rumeni, i tanti che a Torino lavorano onestamente e vivono, hanno paura: “Voi italiani ci trattate come trattaste gli ebrei durante la seconda guerra mondiale” dicono. Forse hanno ragione: le origini del Pogrom di ieri alla Continassa e del crescente sentimento razzista che si sta diffondendo nell’italico popolo non trova solamente la sua ragione nella grave crisi economica che il Paese sta attraversando, ma ha radici più antiche: l’Italia mai ha fatto seriamente i conti con la Shoah, di cui fu purtroppo complice della Germania nazista, e quindi gli italiani non hanno avuto occasione di coltivare nel proprio animo i necessari anti- corpi come sono stati costretti a fare i tedeschi. Il fatto, poi, che gli adolescenti torinesi protagonisti di questo incivile fatto ergano a loro beniamino Alan Caligiuri di Radio 105 che in una sua recente ed assai discutibile canzone descrive la Romania come la Terra dei Rom, non può far altro che convogliare verso tutto quel popolo neo-comunitario parte del rinascente odio razzista. Questo seppur il Presidente italiano Giorgio Napolitano, in una sua recente visita di Stato a Bucarest, abbia rassicurato le autorità romene del fatto che in Italia la romenofobia sia in calo. Aveva, purtroppo, torto.

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.198) 11 dicembre 2011 17:05

    E’ importante arrivare a sapere PERCHE’ quei due, fratello e sorella, si sono inventati la storiaccia. E’ probabile che ci sia stata una regia politica, ma potrebbe essere successo anche altro.

    C’e’ un precedente importante: Erika e Omar.

    Dopo aver ammazzato ferocemente la mamma e il fratellino di lei, si sono inventati di essere stati aggrediti da rapinatori albanesi, Prontamente, la Lega ha annunciato una manifestazione e le "ronde" contro gli albanesi, che la polizia ha dovuto proibire.

    Sarei anche curioso di sapere quanti, di quei violenti incendiari nazi sono stati arrestati dalla polizia, visto che aveva avuto il tempo di "annusare" e far sgombrare: se non ne avessero arrestati nessuno si puo’ ben dire che la polizia e quei nazi hanno agito di concerto. In questo caso, non dovrebbe essere difficile risalire a una "regia politica".

  • Di paolo (---.---.---.131) 11 dicembre 2011 18:29

    Caro Bagnoli prima ci descrivi l’ ipotesi che la spedizione punitiva sia maturata da spinte politiche di estrema destra o leghiste ", poi ti lanci in un ...probabilmente ex operai con in tasca la tessera della CGIL..... " . E’ il probabilmente che mi lascia perplesso perché l’informazione dovrebbe essere fondata su dati e non ipotesi e non credo che tu abbia fatto un censimento delle tessere sindacali , cosi’ come l’ipotesi che "probabilmente " siano elettori di Fassino .Mancano gli elettori del PDL e dell’UDC e poi abbiamo il quadro politico completo .

    Ma non potrebbe essere più semplicemente la reazione spontanea di gente esasperata che vive a contatto di una comunità "difficile" come quella ROM (o zingari che dir si voglia) e che non aspettava altro che un pretesto per accendere la miccia?
    Sarà mica che tutti i cittadini , a prescindere dal colore politico, siano arcistufi di questi mariuoli frega rame e scassa finestre ?
    Poi è chiaro che basta una cretina che la butta sullo stupro e apriti cielo . O no ?
    ciao

  • Di (---.---.---.215) 11 dicembre 2011 18:29

    "buona famiglia del quartiere delle Vallette, uno di quei rioni nati alla fine degli anni sessanta del novecento per dare un alloggio agli immigrati nel capoluogo subalpino provenienti dal Sud Italia,"
    da quando le ragazze di buona famiglia vivono nei quartieri dormitorio per immigrati?

  • Di (---.---.---.158) 12 dicembre 2011 17:32

    Cari signori!
    Inanzitutto mi permetto di rivendicare la libertà di considerare di buona famiglia una giovane che non proviene da una famiglia di delinquenti ma bensì di cattolici tradizionalisti.Di buona famiglia non vuol dire di famiglia ricca, sia chiaro.
    Al Sig. Paolo consiglio di andare a vedere quanti voti la Lega Nord prese alle politiche del 2008 alle Vallette: tanti!
    Sempre alle Vallette alle recenti comunali pure la sinsitra ed il candidato sindaco Fassino prese tanti voti!
    Vada a controllare. Purtroppo la romenofobia è bipartisan.
    Sergio Bagnoli
     

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