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The Raid 2: Rama è tornato

Avevo conosciuto Gareth Evans con il suo The Raid ad un Torino Film Festival di qualche anno fa, ne ero rimasto estasiato e goduto e così sono andato a cercarmi The Raid 2, che in Italia uscirà probabilmente solo in dvd.

Peccato, perché The Raid 2 è una figata davvero notevole. Se vi piacciono combattimenti e tecniche da arti marziali non potrete farne a meno, ma sarà apprezzato anche solo se vi piace il balletto o i film d’azione.

THE-RAID-2

Spiego. Gareth Evans e Iko Uwais metytono insieme un film che è il corretto seguito del precedente. Non tanto come storia, che potrebbe anche viaggiare tranquillamente come vicenda a se stante, ma dal punto di vista dello stile e di quello che viene mostrato sicuramente si.

E quello che viene mostrato sono una serie infinita di combattimenti a mani nude, con armi da fuoco, con spade e coltelli e con roba anche molto meno tradizionale. La percentuale di film dedicata alla lotta è esagerata ed esagerate sono le immagini mostrate. Veri e propri balletti, capolavori di coordinazione ed eleganza. Al punto che, come per il pimo film, Evans si avvale di coreografi e ballerini (ed ore di prove) per riuscire a realizzarli.

Si comincia con una fucilata che fa saltare un cervello (perché anche a splatter stiamo messi molto bene), poi si comincia a seguire Rama. Poliziotto che vorrebbe il bene in una città completamente immersa nella corruzione, gli eventi lo portano ad accettare di infiltrarsi in una delle famiglie dominanti della malavita per cercare dismontare il sistema e raggiungere i poliziotti corrotti.


Solo che fin dalla partenza anche i suoi capi non è che siano degli integerrimi difensori della legge.

the-raid-2-Julie-Estelle

Così ben presto Rama si trova isolato e immischiato nel pieno dello schifo, e dovrà cavarsela da solo, senza amicizie e con la sola forza delle sue capacità marziali.

Su questa base si gioca tra sangue e violenza, corruzione e violenza, botte e violenza. poi c’è pure molta violenza, l’ho già detto?

Clima cupo e disperato in ogni istante, Evans è bravo anche a seguire e mostrare dettagli. Gioca con le immagini e le inquadrature, sfruttandone alcune estreme. Usa il ralenty, le musiche, tutto in maniera perfetta.

E non mancano ovviamente momenti indimenticabili, come la bella Julie Estelle trasformata in combattente dotata di martelli o il tipo che combatte a colpi di mazza da baseball. O ancora la splendida (esteticamente e tecnicamente) mega rissa nel fango della prigione ad inizio film.
E nemmeno manca lo scontro finale, infinito, sanguinolento, devastante.

Insomma c’è da divertirsi un casino e siccome Evans aveva promesso una trilogia ora non ci resta che attendere il terzo della serie, sperando che nel frattempo Hollywood non si freghi il buon Iko!

Questo articolo è stato pubblicato qui

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